Art and theology in ecumenical perspective - 9788874614738

Art and theology in ecumenical perspective: Che rapporto sussiste tra arte e teologia? Qual è, nella sostanza, il cuore pulsante che lega le due sfere? È il "divino" a cui entrambe pertengono, è l'ispirazione che pervade, così come l'uomo, la sua facoltà di esprimere se stesso? È la speranza, la fede in un disegno, in un progetto (in definitiva) comune? Il tema è sicuramente intrigante, radicato nella storia dell'uomo fin dagli albori, dagli albori del suo essere uomo che crea, che si esteriorizza in un'opera "a manifesto e testimonianza di sé", ovvero in grado di parlarci del suo universo interiore, dandogli una forma, un'espressione; una sorta d'atto di procreazione, in cui l'io riesce ad essere se stesso e un'alterità che, pure, ancora meglio lo significa. Un tema antichissimo e allo stesso tempo fortemente attuale: su di esso ancora ci si interroga, affascinati dalle potenzialità di un simile parallelismo, dai mondi inesplorati che esso potrebbe schiudere alla coscienza, una volta intavolatane un'approfondita riflessione. È questo il caso del ciclo di conferenze dal titolo "Art and theology" (Arte e teologia) che ha avuto luogo, articolato in cinque appuntamenti, i primi tre a maggio tra Francia e Italia e gli ultimi due in ottobre negli Stati Uniti, nel corso del 2017. Il volume, a cura di mons. Timothy Verdon, è densissimo, caratterizzato da un'elevata caratura intellettuale e analitica, e si divide in quattro macro-sezioni: la prima affronta una definizione in senso lato del terreno che l'indagine intende scandagliare - si tracciano i confini del tema, si prova a rispondere al quesito "cosa significa il rappor
What is the relationship between art and theology? What is, in essence, the beating heart that binds the two spheres? Is it the "divine" to which both pertain, is it the inspiration that pervades, as well as man, his ability to express himself? Is it hope, faith in a design, in a (ultimately) common project? The theme is certainly intriguing, rooted in the history of man from the very beginning, from the dawn of his being a man who creates, who is outwardly in a work "manifest and testimony of himself", that is, able to tell us about his inner universe, giving him a form, an expression; a kind of act of procreation, in which the self manages to be himself and an otherness that, even better, means it. An ancient and at the same time highly topical theme: on it we still wonder, fascinated by the potential of such parallelism, by the unexplored worlds that it could open to consciousness, once a thorough Reflection. This is the case of the conference cycle entitled "Art and theology" that took place, articulated in five appointments, the first three in May between France and Italy and the last two in October in the United States, during 2017. The volume, edited by Mons. Timothy Verdon, is very dense, characterized by a high intellectual and analytical character, and is divided into four macro-sections: the first addresses a broad definition of the terrain that the survey intends to probe - it draws the boundaries of the theme, it is try to answer the question "what does rappor mean?