Il confine degli altri. La questione giuliana e la memoria slovena - 9788860361998

Il confine degli altri. La questione giuliana e la memoria slovena: La storia di ogni confine ha sempre due facce: quella raccontata al di là è sempre diversa da quella che si ascolta di qua. I confini in quanto luoghi mutano nel tempo, si costruiscono e si cancellano, e quelli che tuttora delimitano gli Stati europei sono infatti il frutto di guerre, negoziazioni politiche e diplomatiche. Ma il loro valore simbolico è il portato degli orientamenti delle popolazioni residenti lungo i loro versanti. Condizioni favorevoli agli scambi o viceversa al conflitto sono dipese soprattutto dalle società di confine, dal loro interesse a trasformare quel limite in un passaggio piuttosto che in uno sbarramento. Il tracciato di confine che dopo la prima guerra mondiale permise di "ricongiungere" all'Italia la gran parte delle terre irredente, Trieste, Gorizia e l'Istria, creò sconforto tra vasti strati di popolazione slovena e croata residente nella stessa area, inclusa dopo il 1918 nel Regno d'Italia. Scorrono in queste pagine eventi e vicende della storia del confine italojugoslavo nel periodo tra le due guerre: i percorsi degli emigranti politici sloveni e croati fuggiti in Jugoslavia, gli intenti repressivi del fascismo di frontiera e gli obiettivi del movimento antifascista, che operò clandestinamente dagli anni venti fino allo scoppio della seconda guerra mondiale con dichiarati intenti irredentistici.
The history of each border always has two faces: the one told beyond is always different from what you hear here. The boundaries as places change over time, they build and delete, and those that still surround the European States are in fact the result of wars, political and diplomatic negotiations. But their symbolic value is the result of the guidelines of the populations residing along their sides. Conditions conducive to trade or vice versa the conflict depended mostly from corporations, by their interest in turning that limit in one step rather than a barrier. The border after World War I allowed him to "rejoin" at many of the unredeemed Italy, Trieste, Gorizia and Istria, created despondency among broad layers of Slovenian and Croatian population resides in the same area, including after the 1918 part of the Kingdom of Italy. Looping through these pages, events and historical events of the border italojugoslavo in the interwar period: the paths of Slovene and Croatian political immigrants fled to Yugoslavia, the aims and objectives of the fascist repressive border anti-fascist movement, which operated clandestinely from the 1920s until the outbreak of World War II with declared having irridentist intent.