Diario di un difettoso - 9788890619892

Diario di un difettoso: "Fin dalle prime pagine scopriamo il significato del titolo dato al libro, con quel "difettoso": al centro della narrazione autobiografica è infatti una malattia invalidante, ripercorsa in tutte le sue tappe, fino a oggi. Ma il filo rosso che unisce tutti gli elementi del racconto è piuttosto un sottile humour, dote naturale e approdo a una particolare saggezza. Le esperienze descritte (dall'inizio della malattia al lavoro nel settore del restauro, fino alla progettazione di cantieri come quello della Cupola del Duomo di Firenze) hanno poi un altro filo conduttore, quello di un innamoramento per la bellezza. È un viaggio di anni tra neurologi sfacciatamente imbroglioni o incapaci di formulare una diagnosi ma soprattutto di rapportarsi umanamente al malato; oppure nelle situazioni in cui il protagonista si trova a dover fare i conti con barriere architettoniche che non abbattono niente per la carrozzella con la quale è ormai costretto a camminare. Il lettore prima riflette sui luoghi comuni intorno a una persona che ha perso le capacità motorie, poi comincia a interiorizzare che la vittoria vera è quella per l'appropriazione di sé stessi. (Mirella Branca, storica dell'arte)niente per la carrozzella con la quale è ormai costretto a camminare. Il lettore prima riflette sui luoghi comuni intorno a una persona che ha perso le capacità motorie, poi comincia a interiorizzare che la vittoria vera è quella per l'appropriazione di sé stessi." (Mirella Branca, storica dell'arte)
"From the very first pages, we discover the meaning of the title given to the book, with that" bad ": at the center of the autobiographical narrative is in fact a disabling illness, traced in all its stages so far. But the common thread that unites all the elements of the story is rather a subtle humour, Naturals and landing at a particular wisdom. The experiences described (from the onset of the disease at work in the restoration, to the design of shipyards such as the dome of the Cathedral of Florence) have another common thread, to a romantic love for beauty. And a journey of years between neurologists brazenly cheaters or unable to make a diagnosis but also to deal humanely to the sick; or in situations in which the protagonist finds himself having to deal with architectural barriers that do not break down no wheelchair assistance which is now forced to walk. The first player reflects on clich??s around a person who has lost his motor skills, then begins to internalize that true victory is one for the appropriation of themselves. (Mirella Branca, art historian) no wheelchair assistance which is now forced to walk. The first player reflects on clich??s around a person who has lost his motor skills, then begins to internalize that true victory is one for the appropriation of themselves. " (Mirella Branca, art historian)