Soffia, vento d'inverno - 9788875866181

Soffia, vento d'inverno: La sindrome rancorosa del beneficato è l'eccellenza dell'ingratitudine: una malattia dell'anima - della psiche, nell'accezione degli antichi greci -, che colpisce la capacità, la forza, la decisionalità, il coraggio e l'onestà intellettuale del malato; è quel sordido, infondato rancore che coglie chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in debito di riconoscenza nei confronti del suo benefattore: un beneficio che dovrebbe riconoscere ma che non riesce ad accettare, al punto da sminuirlo, negarlo, considerarlo un peso del quale liberarsi, trasfigurando così il benefattore in una persona da dimenticare, penalizzare, calunniare. È questo lo spirito creatore del romanzo: una storia barocca patinata di giallo. Siamo nella prima metà del '600, lo scenario racchiude una piccola città e un isolato borghetto, roccaforte di un vescovo conte. Qui hanno luogo le vicende di personaggi inquietanti - sebbene a prima vista parrebbero diversi -, primo fra tutti un diacono in carriera, diabolico erotomane, un folle allucinato, eppure uno squisito letterato che si nutre di libri.
The rancorous syndrome of the benevolent is the excellence of ingratitude: a disease of the soul - of the psyche, in the sense of the ancient Greeks - which affects the capacity, strength, decision-making, courage and intellectual honesty of the sick; it is that sordid, unfounded grudge that captures those who have received a benefit, for this condition places him in debt of gratitude to his benefactor: a benefit that he should recognize but which he cannot accept, to the point of diminishing it, denying it, consider it a burden to be freed, thus transfigurating the benefactor into a person to forget, penalize, slander. This is the creative spirit of the novel: a glossy baroque story of yellow. We are in the first half of the 1600s, the scenery encompasses a small town and an isolated village, stronghold of an earllike bishop. Here the stories of disturbing characters take place - although at first glance they would seem different - first of all a career-like, diabolical erotic, a hallucinatory madman, yet an exquisite literary one who feeds on books.