Lo specchio americano. Dio, Cesare e la frontiera - 9788861840300

Lo specchio americano. Dio, Cesare e la frontiera: Investiti da una crisi che ha minato alle fondamenta un modello di sviluppo considerato irreversibile, reduci da una presidenza che ha proiettato nel mondo un'immagine catastrofica del paese, tanto da giustificare i dubbi sulla loro consistenza morale e sulla loro tenuta democratica, gli Stati Uniti stentano oggi a comprendere se stessi. Impossibile, comunque, capirli con i nostri parametri europei. Tuttavia cercare di farlo è essenziale, non solo perché rappresentano una parte fondamentale del mondo in cui viviamo, ma perché offrono un quadro col quale dobbiamo inevitabilmente confrontarci per comprendere meglio, come in uno specchio, anche noi stessi nella faticosa transizione da società chiusa a società aperta. Reagendo ai giudizi spesso formulati da chi ha poca consuetudine con gli Stati Uniti, questo saggio si propone di coglierne l'elemento valoriale di fondo, il cuore pulsante di quello che a ragione fu chiamato il "Nuovo Mondo", identificandolo nel "soggettivismo etico", intrinsecamente connesso alla visione laico-religiosa di origine protestante che fa di essa un caso unico nella storia e rappresenta una rottura insanabile con le tradizioni integraliste, in particolare con il Cattolicesimo.
Hit by a crisis that has undermined the foundations of a development model considered irreversible, returning from a Presidency that has projected the country's image worldwide catastrophic, much to justify the doubts about their moral consistency and their democratic seal, the United States would struggle today to understand themselves. Could not, however, understand them with our European standards. However trying to do so is essential, not only because they represent an essential part of the world we live in, but because they offer a framework in which we must inevitably face to better understand, as in a mirror, even ourselves in the difficult transition from closed societies to open societies. Reacting to the reviews often formulated by those with little relationship with the United States, this essay aims to understand the underlying value element, the beating heart of what was rightly called the "new World", identifying it in "ethical subjectivism," intrinsically connected to the secular-religious vision of Protestant origin which makes of it a unique case in history and represents a breakup diseased with fundamentalist traditions in particular with Catholicism.