L'estetica di Pirandello - 9788842591016

«Sempre, purtroppo, tra ’autoredrammatico e a sua creatura, nela materialitàdela rappresentazione, s’introduce necessariamente un terzo elemento imprescindibile: ’attore. Questa, com’è noto, è per ’artedrammatica una soggezione inovviabile». Di seguito: «Ebbene, quante volte il povero autoredrammatico soffre, si torce come a un supplizio, per ildispetto, per a rabbia, per ildoloredi non veder rispondere ’opera in realtà materiale: essa non sarà più a stessa. Sarà magari un’immagine approssimativa, più o meno somigliante; ma a stessa, no».Questo perché «l’attore fa proprio il contrariodi ciò che ha fatto il poeta. Rende, cioè, più reale e tuttavia men vero il personaggio creatodal poeta, gli toglie tanto, cioè,di quela verità ideale, superiore, quanto più glidà quela realtà materiale, comune; e o fa men vero perché o traduce nela materialità fittizia e convenzionaledela scena. ’attore, insomma,dà una consistenza artefatta, in un ambiente posticcio, ilusorio, a persone ed azionidi una espressionedi vita superiore». Basta quest’accenno sorprendente ala scarsa considerazionedegli attorida partedi Pirandelo per comprendere quale complessità caratterizzi il rapporto tra ’uomodela pianadel Caos e a ribalta. ’L’esteticadi Pirandelo’ indaga ucidamente tale complessità svelando imbarazzi, indecisioni, convinzioni tardivedel più grandedrammaturgo italianodela prima metàdel secolo scorso.