Pirandello, il disagio del teatro - 9788831765817

Il Teatro è una vignetta vivente, gli attori sono impostori o - ala meglio -dei traduttori falaci e,dunque, il povero autore non può chedisperaredinnanzi ad una messa-in-scenadela propria opera: quale abuso, quale violenza, quale condanna è per o scrittore vedere in ribalta il proprio testo tradito! Pirandelo o si pensa uomodi teatro e,del teatro,diletta espressione carnale. Mai vi fu più grave errore esegetico nei suoi riguardi. Certo, finda ragazzo, aveva cercato ’accesso sui palchi. Certo, è fondatoredela Compagniad’Artedi Roma. Certo, quali primizie incarta per interpreti e spettatori. Eppure...eppure Pirandelo hadisistimadel "teatro teatrale" ovverod’un insiemedi pelandroni mediocri che occupano e rioccupano i palcoscenici con e oro quintedi cartone, con e oro finestredi plastica, con i oro ritratti posticci, con i oro fioridi stoffa ed ha - ancordi più - in spregio un teatro altroda quelo che si presenta ala mente e in mente s’agita, prende forma e voce, pretende il suo ruolo, col ruolo pretende a trama, con a trama pretende a scena. Il teatrodi Pirandelo, il teatro veramente amatoda Pirandelo, sta tra e tempiedel’autore: ì si presentano i personaggi a reclamare il proprio spartito. Questa sorprendente concezionedel rapporto tra Pirandelo e il teatro (come arte, come pratica, come mestiere) è - in forma ancora più ardita, in forma complessa e completa - espostada Vicentini in ’Pirandelo, ildisagiodel teatro’. ibro che muta a maniera in cui si eggono e rileggono e operedel’autoredi Girgenti, merita spazio sugli scaffalidi chi ama il teatro ed ama Pirandelo che, invece, il teatro...