Multiculturalismo e identità - 9788834308004

Multiculturalismo e identità: La vecchia Europa vive una nuova stagione, come epicentro amato e odiato di una profonda migrazione di popoli che convengono soprattutto dall'oriente e dal sud del mondo, in cerca di una vita migliore o semplicemente per sfuggire alla fame, al dolore e alla morte. In non pochi casi, anche per ritrovare una dignità di vita. Come è accaduto e continua ad accadere per la vita sociale (e politica) americana, anche per noi europei v'è il problema di stabilire il giusto rapporto fra la necessità di reperire un codice comune di convivenza e l'istanza della molteplicità etnico-culturale. La letteratura sull'argomento oscilla tra due estremi, non facilmente componibili: da un lato, si cerca la soluzione per sottrazione, e si bada al reperimento di alcune costanti dell'umano che dovrebbero da tutti essere riconosciute per via della loro universalità; dall'altro lato si nega che un tale compito possa essere eseguito e si ricorre a una soluzione per addizione. Il molteplice culturale dovrebbe essere semplicemente registrato e tutte le differenze essere coltivate. La fragilità di entrambe le soluzioni, che pure contengono una loro verità, è diventata fin troppo evidente. Bisognava, dunque, volgere lo sguardo altrove. Bisognava dare indicazioni intorno a una universalità concreta degli umani, che onorasse tanto ciò che li accomuna quanto ciò che li fa differire.
Old Europe is living a new season like epicenter loved and hated by a marked migration of peoples who agree especially from the East and from the South of the world, in search of a better life or simply to escape hunger, pain and death. In many cases, even to find a dignity of life. As has happened and continues to happen to the social (and political) American life, even for us Europeans, there is the problem of establishing the right balance between the need to find a common code of cohabitation and the instance of ethno-cultural diversity. The literature on the topic vary between two extremes, not easily composable: on the one hand, we seek the solution by subtraction, and bada at the finding of some constants of human existence that they should all be recognized because of their universality; on the other hand, denies that such a task can be run and used a solution by addition. The cultural manifold should be simply recorded and all differences be grown. The fragility of both solutions, which also contain their own truth, has become all too obvious. It was necessary, therefore, look elsewhere. You had to give directions around a concrete human universality, that honor so much what unites them as what makes them differ.