Un paese di soli guardiani - 9788887670660

Un paese di soli guardiani: "Un paese di soli guardiani" capovolge la distopia in utopia. E ciò per il tramite di un'ambivalenza: guardiano vale 'aguzzino', 'sbirro', ma anche 'custode', 'scorta'. Come Porfirij Petrovic: il giudice istruttore di "Delitto e castigo" tiene l'omicida in continuo stato di allarme, ma prova per lui una simpatia autentica. Indagatore d'anime a sua volta, Marco Villa matura nel libro l'esperienza del distacco («discrezione», la chiamerebbe Pierre Zaoui): quanto di più chiuso e deleterio sussiste nell'amor proprio è lasciato infine cadere, per avvicinare l'altro. Incrinato, fessurato, aperto, chi dice io stabilisce un contatto che predispone a un incorporamento: nel confronto, nella messa in comune delle nostre vite si fonda allora la possibilità di una liberazione.
"A country of guardians only" turns dystopia into utopia. And this through an ambivalence: guardian is worth 'tormentor', 'cop', but also 'keeper', 'scorta'. Like Porfirij Petrovic: the investigating judge of "Crime and Punishment" keeps the murderer in constant state of alarm, but proves for him a genuine sympathy. An anime investigator in turn, Marco Villa matures in the book the experience of detachment ("discretion", Pierre Zaoui would call it): the more closed and deleterious it exists in one's own love is finally dropped, to bring the other closer. Cracked, cracked, open, those who say I establish a contact that predisposes to an incorporation: in comparison, in the pooling of our lives is then founded the possibility of liberation.