Un buco nel cielo di carta. La nuova storiografia globale, la guerra fredda e l'Italia - 9788861941502

Un buco nel cielo di carta. La nuova storiografia globale, la guerra fredda e l'Italia: Questo libro è una mappa ragionata degli itinerari di ricerca su cui si muove la nuova storiografia globale e la nuova storiografia sulla guerra fredda. La storia e la storiografia contemporanea sono assediate dall'onnipotenza del presente e da una nuova domanda di storia, di memoria, di identità, a cui la nuova storiografia a "vocazione globale" cerca di dare una risposta. Gli orizzonti temporali e spaziali, le linee di ricerca, le metodologie, gli interrogativi stessi che gli storici mettono a punto sul passato, sono in rapida evoluzione, rimescolamento, ridefinizione. La nuova storiografia cerca di collocare la guerra fredda nel XX secolo, nella storia mondiale, nella lunga durata della modernità occidentale, e in certi casi pone apertamente il problema di come restituire voce ai "vinti", agli altri mondi possibili che hanno fatto parte di questo recente passato, ma che sinora sono stati soprattutto "oggetto" di una storia raccontata dalla parte dei "vincitori". Si aprono nuove piste di indagine e si rimescolano ambiti disciplinari, a partire dalla consapevolezza che questa seconda età della globalizzazione ci impone la sfida di pensare la dimensione mondiale, la "mondialità", come dimensione limite e insieme come orizzonte comune per le storie che l'umanità ha tracciato nel tempo, di cui la tradizione storica costruita dall'Occidente è solo una delle componenti.
This book is an annotated map of the routes of research on which moves the new global historiography and the new historiography on the cold war. History and contemporary historiography are besieged by the omnipotence of the present and a new question of history, memory, identity, to which the new historiography in "global vocation" tries to give an answer. Temporal and spatial horizons, the research lines, methodologies, the questions themselves which historians shall develop on the past, are changing fast, shuffling, redefinition. The new historiography tries to place the cold war in the 20th century, in world history, in the long life of Western modernity, and in some cases openly poses the problem of how to return voice to "losers" to other possible worlds that were part of this recent past, but which so far have been mostly "object" of a story told by one of the "winners". They open new avenues of investigation and remix disciplines, starting from the awareness that this second age of globalization requires us the challenge of thinking the global dimension, the "globalization", as size limit and together as common horizon for stories that humanity has tracked over time, whose historic tradition built by the West is just one of the components.