Il dibattito sul giudice unico in Italia tra Ottocento e Novecento. Processo civile, prcesso penale e ordinamento giudiziario - 9788863429756

Il dibattito sul giudice unico in Italia tra Ottocento e Novecento. Processo civile, prcesso penale e ordinamento giudiziario: Il volume raccoglie i risultati di studi e ricerche svolte dall'Autore su fonti bibliografiche ed archivistiche, aventi ad oggetto l'acceso dibattito scientifico, forense e parlamentare che ha riguardato l'istituzione del giudice unico in Italia tra 1800 e 1900. Il problema ebbe risonanza a partire dalla rivoluzione francese, quando si fece strada l'idea che il giudizio collegiale avrebbe costituito una maggiore garanzia dall'arbitrio dei giudici di antico regime. Sulla base di tale principio, gli ordinamenti giudiziari italiani, istituiti durante il decennio francese, adottarono il modello collegiale napoleonico, lasciando soltanto alle magistrature inferiori il giudice unico, spesso accompagnato da alcuni assessori, al fine di mitigare il potere monocratico. Dopo la Restaurazione, invece, si fece strada l'idea di un maggiore favore per il sistema monocratico sulla scorta di studi comparatistica delle legislazioni europee che portarono, dopo l'Unità, all'introduzione dei pretori con competenza limitata in materia civile e correzionale. Le successive esigenze di ridurre la spesa pubblica in materia di giustizia e le pressanti richieste da parte dei magistrati di migliorare le loro condizioni economiche portarono, fin dagli inizi del Novecento, alla formulazione di numerosi progetti sulla giustizia monocratica di prima istanza in materia civile e penale, che furono oggetto di dotte discussioni tenutesi alla Camera ed al Senato, poi sfociate nella legge sul giudice unico del 1990.
This volume brings together the results of studies and research carried out by the author on archival and bibliographical sources, covering the scientific, forensic and parliamentary debate which covered the establishment of the single judge in Italy between 1800 and 1900. The issue was resonating from the French Revolution, when it made its way to the idea that the collegial judgment would have been a better guarantee against arbitrariness of judges of the old regime. Based on this principle, the Italian judicial systems established during the French decade, adopted the Napoleonic collegiate model, leaving only lower courts the sole judge, often accompanied by some aldermen, to mitigate the power alone. After the restoration, instead, came the idea of a greater benefit for the single system based on comparative studies of European legislation that led, after the unification, the introduction of magistrates with competence limited in civil and correctional officer. Subsequent needs to reduce government spending on justice and the pressing demands on the part of judges to improve their economic conditions, from the beginning of the 20th century, led to the formulation of many projects on justice monocratica of first instance in civil and criminal matters, which were the subject of learned discussions held in the House and the Senate, then resulted in the single judge of the 1990 Act.