Tracciati di ferro. L'architettura delle ferrovie e l'invenzione del paesaggio moderno - 9788884975423

Tracciati di ferro. L'architettura delle ferrovie e l'invenzione del paesaggio moderno: I profondi tagli prodotti dall'avanzare del treno nel territorio non sono solo l'esito di uno straordinario sforzo tecnico della modernità per adeguare lo spazio abitato alle necessità della civiltà industriale, ma anche l'opportunità per ridefinire profondamente l'immagine del paesaggio, scoprendo luoghi sinora irraggiungibili e guardando con occhi nuovi quelli già conosciuti. La dismissione di una parte consistente del patrimonio ferroviario più antico, costituito da migliaia di chilometri di binari e un sistema stupefacente di opere che hanno fatto la storia dell'ingegneria, pone oggi la questione di una riconversione compatibile con la salvaguardia dell'identità dei luoghi, evitando la banale omologazione che sembra oramai caratterizzare ogni parte del territorio. Se si rifiuta l'idea che il paesaggio debba ridursi a un'immagine statica e astratta al di fuori del tempo, la riqualificazione delle ferrovie dismesse non può certo proporsi di ricostruire le condizioni originarie, come se l'abbandono e i suoi segni non fossero mai sopravvenuti. Il progetto deve invece fare qui i conti anche con ciò che di non programmato, di spontaneo, talvolta di non gradevole e poco rassicurante si è sovrapposto alle condizioni originarie e usarlo come una risorsa positiva. È questa una condizione nuova per l'architettura, che richiede approcci e strategie più sofisticate che in passato.
The deep cuts produced by the advance of the train in the territory are not only the result of an extraordinary technical effort of modernity in order to adapt the living space to the needs of industrial civilization, but also the opportunity to redefine the image of the landscape, discovering hitherto unattainable and looking with new eyes those already known. The sale of a substantial part of the oldest railway heritage, made up of thousands of kilometers of track and an amazing system of works that have shaped the history of engineering, today the question of conversion is compatible with the preservation of the identity of places, avoiding the approval that seems trivial now characterize every part of the territory. If you reject the idea that the landscape should be reduced to a static image and abstract outside of time, the redevelopment of disused railways cannot seek to reconstruct the original condition, as if dropping and his signs had never occurred. The project should instead do here also with what not programmed, spontaneous, sometimes unpleasant and disquieting came on top to baseline condition and use it as a resource. Is this a new condition for architecture, which requires more sophisticated approaches and strategies than in the past.