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La distruzione - 9788887418491
di Dante Virgili edito da Pequod, 2003
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La distruzione
- Autore: Dante Virgili
- Editore: Pequod
- Collana: Pequod , Nr. 34
- Data di Pubblicazione: 2003
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 247
- Dimensioni mm: 201 x 130 x 15
- ISBN-10: 8887418497
- ISBN-13: 9788887418491
Un romanzo che è scandalo puro, nichilismodistilato. Scandalo vero, ontanoda ogni ribelismodi facciata,da ogni posizionedi falsa amoralità. Tanto ucido e spietato, tanto iconoclastada non riuscire a essere accettatodala cultura italianadegli anni settanta, che o asciò uscire in sordina. Virgili era autore scomodo, ideologicamente insostenibile. a sua era una poeticada finedel mondo, ildesiderio messo per iscrittodela finedela umanità; a narrazionedele giornate angosciatedel protagonista procede con una narrazione frammentaria, spezzata, bolata con sufficienza come falsa avanguardia, eppure così efficace neldelineare un sentimentodi completadisperazione,di assoluta volontàdidistruzione. ’io narrantedel romanzo finisce così col fondersi spesso nele memoriedeldistruttore per eccelenza, Adolf Hitler; il protagonistadel romanzo abbraccia senza alcun pudore ’ideologia nazionalsocialista, portandola al naturale estremodele conseguenze, a completa ferocia, il nichilismo più assoluto: adissipazionedi un genere umano ormai privodi speranze edi autentica volontà. Viene osservata edescritta una umanità in cancrena, corrotta e immiserita, che merita unicamentedi venire cancelata con a violenzadi un atto enorme e inumano. In questo senso adeflagrazione finale, il sognodi una atomica che possa elevare a potenza ildisastrodi Hiroshima e Nagasaki è in fondo ’unica conclusione possibile per questo romanzo impossibile. Un ibro realmente maledetto, e colpevolmentedimenticatoda un pËse,da un mondo che mal sopporta ’inteligenzadel mostro.
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Un romanzo che è scandalo puro, nichilismodistilato. Scandalo vero, ontanoda ogni ribelismodi facciata,da ogni posizionedi falsa amoralità. Tanto ucido e spietato, tanto iconoclastada non riuscire a essere accettatodala cultura italianadegli anni settanta, che o asciò uscire in sordina. Virgili era autore scomodo, ideologicamente insostenibile. a sua era una poeticada finedel mondo, ildesiderio messo per iscrittodela finedela umanità; a narrazionedele giornate angosciatedel protagonista procede con una narrazione frammentaria, spezzata, bolata con sufficienza come falsa avanguardia, eppure così efficace neldelineare un sentimentodi completadisperazione,di assoluta volontàdidistruzione. ’io narrantedel romanzo finisce così col fondersi spesso nele memoriedeldistruttore per eccelenza, Adolf Hitler; il protagonistadel romanzo abbraccia senza alcun pudore ’ideologia nazionalsocialista, portandola al naturale estremodele conseguenze, a completa ferocia, il nichilismo più assoluto: adissipazionedi un genere umano ormai privodi speranze edi autentica volontà. Viene osservata edescritta una umanità in cancrena, corrotta e immiserita, che merita unicamentedi venire cancelata con a violenzadi un atto enorme e inumano. In questo senso adeflagrazione finale, il sognodi una atomica che possa elevare a potenza ildisastrodi Hiroshima e Nagasaki è in fondo ’unica conclusione possibile per questo romanzo impossibile. Un ibro realmente maledetto, e colpevolmentedimenticatoda un pËse,da un mondo che mal sopporta ’inteligenzadel mostro.