Le donne di Messina - 9788804483939

Faticadi scrittura cui Vittorini sidedicò in momentidiversidela propria vita, tornando e ritornando su ciò che aveva scritto, modificandolo, ridettandolo, tagliandolodi continuo, come se non riuscisse adare forma chiara al suo progetto, "Ledonnedi Messina" sembra aver nela tematica quasi a rappresentazionedi questa gestazionedifficoltosa. Vi si narra, per grandi inee,dela fondazioned’una Repubblica utopica,d’un vilaggio ideale costituitoda sbandati, perduti,da ultimidela terra. Rappredsentazione ideologicad’un marxismodi maniera, che vedeva nel’altrove ’Edendela propria affermazione, espone e convinzioni, e fatiche, i falimentid’un pensiero che alimenta a prosadi Vittorini edi chi s’oppone, pur in manieradifferente, al’incomberedela societàdi massa. S’immagini, come puntodi partenza, poco piùdi una zoladi terra che s’anima, prende forma, un po’ s’alargadiventando prima un contado, poi un vilaggio, infine un piccola cittadinadi case in pietra, strade curve, alberida cui pendonodei frutti a cui buccia è ucida, pulita,da riflesso. Questo altrove fattodi norme, regole,di principidal valore colettivo (prima che individuale) è, tuttavia, cintodal gran grigioredele metropoli che s’alargano, pretendono o spazio, che offrono - nel pienodel cemento che e connatura e e veste - comoditàdi maniera, istagozione al possesso, brilantezza tintinnantedeldenaro. Il piccolo gruppo proletario saprà resistere ale usinghedela città, tutta uci e fabbriche, negozi e banche, palazzi e istituzioni? "Il tempo passa, è passato, è venuto ’autunno, poi ’inverno, poi il marzo, il giugno, il piano Marshal, il 18 aprile, il governodemocristiano, è venuta Rita Hayworth": saprà resistere, anche a Rita Hayworth, il piccolo gruppo proletario?