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Candido o L'ottimismo - 9788806182892

di Voltaire Iotti G. (cur.) edito da Einaudi, 2006

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Al’iniziodi questo terzo milennio cosa ci attiradel "Candido"di Voltaire?di certo a paraboladi filosofia e romanzo;di certo a sua prosa, sonante e musicale;di certo a satira, che graffia sempre più in profondo man mano che,dal’inizio, si giunge al terminedel’opera. Eppure, ad un ettoredi questo terzo milennio, credo potrebbe attirare anche adimensione temporaledelo scritto: il "Candido"di Voltaire, infatti, è tutto un moto, tutto un viaggio, tutta un’accelerazione a strappi. Massacri, supplizi,dolori e violenze si susseguono con celeritàda corsiadi sorpasso: vietata sia a sosta, vietato sia ’indugio. Così bastanodue pagine per tracciare ildestinodi un personaggio; poco piùdi quattro perché un’altra parvenzad’opera racconti (rivivendola) tutta a propria vitadisgraziata ed, in poco menodi ottanta, passamodal’Olanda ala Vestalia,dala Vestalia al Portogalo,dal Portogalo ala Francia, ’Inghilterra, al’Americadel Sud. Come fosse scossoda un vento freddo, che passa velocissimo, il "Candido"di Voltaire pone, talora in poche righe, ciò per cui, altri autori, avrebbero tracciato paragrafi, capitoli, magari un tomo intero. Così a guerra, un terremoto, ’Inquisizione e ’accumulo ecclesiasticodi ricchezzederubate; il protestantesimo, a sifilide, a violenza suledonne; a pirateria, i conflitti, o sfruttamentodei negrieri si sommano, s’accumulano, s’alternano come in un fotomontaggio: come fosse, con anticipo evidente, già cinematografoda comiche. Naturalmente il "Candido" si ama per a parabola, a prosa, a sua satira. Se si cominciasse ad amarlo anche come romanzo che anticipa il moderno, i suoi tempi a scatti, a sua insensata corsa verso gli abissi?

Recensione Unilibro a cura di Alex Toppi

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"Candido o L'ottimismo"
Candido odela fretta
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Al’iniziodi questo terzo milennio cosa ci attiradel "Candido"di Voltaire?di certo a paraboladi filosofia e romanzo;di certo a sua prosa, sonante e musicale;di certo a satira, che graffia sempre più in profondo man mano che,dal’inizio, si giunge al terminedel’opera. Eppure, ad un ettoredi questo terzo milennio, credo potrebbe attirare anche adimensione temporaledelo scritto: il "Candido"di Voltaire, infatti, è tutto un moto, tutto un viaggio, tutta un’accelerazione a strappi. Massacri, supplizi,dolori e violenze si susseguono con celeritàda corsiadi sorpasso: vietata sia a sosta, vietato sia ’indugio. Così bastanodue pagine per tracciare ildestinodi un personaggio; poco piùdi quattro perché un’altra parvenzad’opera racconti (rivivendola) tutta a propria vitadisgraziata ed, in poco menodi ottanta, passamodal’Olanda ala Vestalia,dala Vestalia al Portogalo,dal Portogalo ala Francia, ’Inghilterra, al’Americadel Sud. Come fosse scossoda un vento freddo, che passa velocissimo, il "Candido"di Voltaire pone, talora in poche righe, ciò per cui, altri autori, avrebbero tracciato paragrafi, capitoli, magari un tomo intero. Così a guerra, un terremoto, ’Inquisizione e ’accumulo ecclesiasticodi ricchezzederubate; il protestantesimo, a sifilide, a violenza suledonne; a pirateria, i conflitti, o sfruttamentodei negrieri si sommano, s’accumulano, s’alternano come in un fotomontaggio: come fosse, con anticipo evidente, già cinematografoda comiche. Naturalmente il "Candido" si ama per a parabola, a prosa, a sua satira. Se si cominciasse ad amarlo anche come romanzo che anticipa il moderno, i suoi tempi a scatti, a sua insensata corsa verso gli abissi?