Ritratti di pittori - 9788845926136

Ritratti di pittori: Attratto per un'intera vita dal teatro, come dimostrano i suoi "Ritratti di scrittori", Walser nutrì una passione altrettanto incoercibile per le arti figurative, anche in virtù dell'influsso esercitato dal fratello Karl, artista di rara finezza. Ma i quadri davanti ai quali si sofferma in queste pagine sono spesso un pretesto: per parlare di sé e dei ricordi di gioventù, per costruire catene di associazioni - ispirate, magari, da una mostra di antichi maestri fiamminghi. Certi dipinti (la Venere di Tiziano, l'Icaro di Brueghel il Vecchio, Il figliol prodigo di Rembrandt) gli suggeriscono un dialogo scenico o un sonetto, un autoritratto, un nudo, un soggetto sacro suscitano improvvise illuminazioni che si condensano in poche righe fulminanti. Può anche capitare che un Fragonard riveli d'improvviso inaspettati legami con le "Confessioni" di Rousseau, o che le figure di un quadro prendano la parola e raccontino storie irresistibili. Ironia, poesia, grazia visionaria ci introducono in mondi paralleli, dischiusi all'occhio del poeta (e al nostro) da un semplice colore o da un dettaglio all'apparenza secondario. Con le sue ecfrasi divaganti, tra un affondo estetico e un impeto affabulatorio, un'apostrofe all'Olympia di Manet e un'interrogazione (mai retorica) sull'uomo e il suo destino, Walser sa tuttavia offrirci anche profonde riflessioni sull'essenza dell'arte, nel costante invito a guardare oltre l'immagine: giacché "orbi in certa misura lo siamo tutti, tutti, benché dotati di occhi".
Attracted to an entire life from theatre, as evidenced by his "portraits of writers," Walser fed equally irrepressible passion for the Visual Arts, even under the influence of his brother Karl, an artist of rare fineness. But the paintings in front of which dwells in these pages are often a pretext for self talk and memories of youth, to build chains of associations-inspired, perhaps, by an exhibition of old Flemish masters. Certain paintings (Titian's Venus, the Icarus of Brueghel the elder, the prodigal son by Rembrandt) suggest a scenic dialogue or a sonnet, a self-portrait, a nude, a sacred subjects arouse sudden illuminations that condense into a few lines electrocuting. It can also happen that a Fragonard reveals unexpected ties to suddenly "confessions of Rousseau, or shapes a speaking picture and tell stories. Irony, poetry, grace visionary introduce us into parallel worlds, opened the eye of the poet (and ours) from a simple color or an apparently minor detail. With its ekphrasis divaganti, between a lunging aesthetic and a fit their narrative, an apostrophe to Manet's Olympia and a question (rhetoric) on man and his destiny, Walser knows however offer us even profound reflections on the essence of art, in the constant invitation to look beyond the image: since "orbi to some extent we all are, everyone, although with eyes".