Etichette - 9788845921285

Etichette: "Non sapevo in realtà dove stavo andando; se me lo chiedevano, dicevo in Russia". Se anche si prendono tutti, ma proprio tutti gli stereotipi sullo strano essere che Mark Twain chiamava l'innocente all'estero, e li si dispone a formare un personaggio immaginario, si otterrà solo una pallida approssimazione a quel prototipo del viaggiatore, e dello scrittore di viaggi, che è stato Evelyn Waugh. Che nel 1928, quando a ventisei anni parte per la sua prima, lunga crociera nel Mediterraneo, è già completamente formato, vuoi negli abiti di scena vuoi in quelli mentali, a cominciare dalla convinzione, molto fertile sul piano narrativo, che l'Inghilterra sia la norma, e il resto del mondo una bizzarra, affascinante e soprattutto comica eccezione. Etichette è il primo e più celebre esperimento dell'autore con un genere in realtà molto arduo - ed è forse il più capriccioso, attendibile e felice. E se la Napoli o il Cairo di Waugh risultano ancora oggi più veri del vero, il merito è tutto della sfacciata certezza che ispira questa non resistibile scorribanda, e cioè che i libri di viaggio, come quell'autobiografia di cui costituiscono un sottoinsieme, siano tanto più efficaci quanto più si reggono "su un bel fondamento di vanteria bugiarda".
"I didn't know really where I was going; If I wanted, I said in Russia ". If you take all but your all stereotypes on the strange being that Mark Twain called the innocent abroad, and you have to make a fictional character, you will only get a pale approximation to that prototype of the traveler, and travel writer, which was Evelyn Waugh. In 1928, when at the age of twenty-six part for her first Mediterranean Cruise, long, is already fully formed, you want the costumes you want mental ones, starting with the conviction, very fertile on the narrative plan, that England is the norm, and the rest of the world a bizarre, fascinating and especially comic exception. Labels is the first and most famous author's experiment with a kind actually very difficult-and is perhaps the most whimsical, trustworthy, and happy. And if the Naples or Cairo by Waugh are still more real than real, the credit is all of the brazen confidence that inspires this not resistible foray, namely that the travel books such as the autobiography of which they are a subset, are most effective when more steady "on a nice bragging Foundation liar".