La fisica del nulla. La strana storia dello spazio vuoto - 9788833928647

La fisica del nulla. La strana storia dello spazio vuoto: «Perché esiste qualcosa anziché il nulla?» Questa antica domanda, ripresa molte volte nel corso della storia da tanti filosofi e pensatori, ci impone di meditare su quella che sembra essere in assoluto la più profonda di tutte le questioni, la distinzione tra essere e non-essere, tra ciò che esiste e il nulla, il punto da cui tutto il resto deriva. Nelle mani di un fisico, però, la domanda assume un valore del tutto inaspettato, come si vede leggendo questo coinvolgente, intenso e breve libro. Per Newton e la sua legge della gravitazione universale era necessario che esistesse a priori uno «spazio», un palcoscenico dentro il quale si potesse sviluppare il dramma della materia e delle sue leggi. Questo spazio era di per sé teoricamente «vuoto» e veniva occupato dai corpi fisici, che vi subivano «forze» precise. Proprio su questo ci fu un famoso e lungo contenzioso tra lui e Leibniz, e da quella polemica nacquero i primi problemi - filosofici e fisici, a un tempo - sul concetto stesso di spazio. Con Maxwell, anni dopo, le cose si fecero ancora più problematiche, dal momento che la nascita del campo elettromagnetico riempiva lo spazio «vuoto» di «qualcosa». Qualcosa che non era l'etere, come inizialmente qualcuno aveva proposto. Le cose peggiorarono radicalmente con Einstein e il suo spazio-tempo curvo, nel quale la trama stessa della realtà si deforma in relazione alle masse presenti; ed è difficile curvare qualcosa che non c'è. Il colpo di grazia all'idea stessa di vuoto lo ha dato infine la meccanica quantistica, specie con la teoria quantistica dei campi, nella quale il vu
"Why is there something rather than nothing?" This ancient question, echoed many times throughout history by many philosophers and thinkers, requires us to meditate on what appears to be the most profound of all issues, the distinction between being and non-being, between what exists and nothingness, the point from which everything else derives. In the hands of a physicist, though, the question takes on a completely unexpected value, as you can see by reading this engaging, intense and short book. For Newton and his law of universal gravitation was needed that there existed a priori one "space", a stage in which we could develop the drama of matter and its laws. This space was in itself theoretically ??empty?? and was occupied by physical bodies, that there were "forces??. On this there was a famous and long litigation between him and Leibniz, and from that controversy arose the first problems-physical and philosophical, at once--the very concept of space. With Maxwell, years later, things became even more problematic, since the birth of the electromagnetic field filled empty space ???? of ??something??. Something that wasn't the ether, like someone had proposed initially. Things got worse radically with Einstein and his curved spacetime, in which the same plot of the reality warp in relation to the masses; and it's hard to bend something that isn't there. The coup de grace to the very idea of vacuum finally gave it to quantum mechanics, especially quantum field theory, in which the vu