Sulla guerra. Scritti 1933-1943 - 9788842823636

Sulla guerra. Scritti 1933-1943: «Quel che non sopporto è che si transiga»: Simone Weil è la reincarnazione di Kant, oppure di san Francesco d'Assisi. Pare che Camus tenesse una sua fotografia sullo scrittoio. Paolo vi voleva farla santa, ma lei aveva sempre rifiutato il battesimo. Lei che a trentaquattro anni si è lasciata morire di fame perché non poteva andare a combattere in prima linea contro i nazisti. La rivoluzionaria mistica, uno dei più misconosciuti e fondamentali pensatori del Novecento. Il Saggiatore ripubblica Sulla guerra, una raccolta di articoli, lettere, brevi saggi scritti da Simone Weil tra il 1933 e il 1943, anno della sua morte, che delineano il difficile passaggio da un iniziale pacifismo intransigente alla partecipazione attiva, anche se non priva di contrasti, alla resistenza contro Franco prima e contro il nazismo poi. Un passaggio non raro in quegli anni, ma che in Simone Weil implica una complessità e un rigore di pensiero singolari, la ricerca appassionata e radicale di una possibile via d'uscita alla tragica minaccia che incombe sull'Europa, e più ancora all'impasse filosofica di chi sa che la guerra è il male assoluto, ma anche un male necessario quando si deve contrastare una violenza atroce e stritolante. Tutt'al più si può avere l'intenzione di «fare il minimo di male possibile». Che per Simone Weil coincide con l'autosacrifì-cio: si propone all'organizzazione France libre di De Gaulle per azioni che la espongano al più grande rischio personale; ma quando questo le viene negato - lacerazione irreparabile - si abbandona a una lenta morte. Sulla guerra è molto più di un docu
"What I can't stand is that you transiga??: Simone Weil is the reincarnation of Kant or of St Francis of Assisi. It seems that Camus took a photograph of him on the desk. Paul vi wanted to make her a Saint, but she always refused baptism. Her thirty-four years let itself starve to death because he could not go to fight in the front line against the Nazis. The revolutionary Mystique, one of the most fundamental and twentieth-century thinkers have gone unacknowledged. The assayer republish on the war, a collection of articles, letters, essays written by Simone Weil between 1933 and 1943, the year of his death, which outline the difficult transition from an initial intransigent pacifism to active participation, although not without conflict, to resistance against Franco first and then against the Nazis. A step not uncommon in those years, but that in Simone Weil implies a singular complexity and rigour of thought, the passionate research and radical of a possible way out of the tragic threat hanging over Europe, and even more so to the philosophical logjam of knowing that war is evil, but also a necessary evil when you have to counteract violence atroce and abilities. At most you can have the intention to "do as little harm as possible." That for Simone Weil coincides with the autosacrif??-cio: it is proposed to the organization France libre De Gaulle for actions that expose at greatest risk; but when this is denied-irreparable tear-indulges to a slow death. On the war is much more than a docu