Serpenti a sonagli - 9788860885173

Serpenti a sonagli: Il deserto del Nevada, strani riti sciamanici, tre amici di ritorno dal festival del Burning Man e una fellatio sotto il tiro di una pistola. E poi ancora un uomo in fuga dalla moglie e dal matrimonio che cerca di rifarsi una vita aprendo un pub alle Canarie, senza rinunciare al campionato di calcio inglese, alla birra e alle scopate facili. Un gruppo di amiche di Chicago, la cui unica preoccupazione sono la linea, i cosmetici e i ragazzi. Uno scapestrato film-maker e attorucolo californiano in cerca di successo che incontra la vedova del suo idolo, un'inquietante Miss Arizona d'altri tempi appassionata di imbalsamazione. Ci sono tutti, e sono allo stesso tempo nuovi e sorprendenti, i temi cari a Irvine Welsh in questa raccolta di racconti: pagine percorse da una solitudine bruciante, fatta di umiliazione, delusione, perfino orrore, che Welsh stempera con la consueta maestria ibridando i registri del grottesco, del ridicolo, dell'osceno, del fumettistico. Una furiosa, rocambolesca discesa agli inferi delle meschinità e delle debolezze umane unita a un linguaggio corrosivo e politicamente scorretto, eppure del tutto sincero e liberatorio. Come se l'eccesso non fosse solo un modo per raccontare, ma anche un antidoto alle frustrazioni da cui non riusciamo a sfuggire.
The Nevada desert, strange shamanistic rites, three friends back from Burning Man festival and fellatio under shoot of a gun. And then again a man on the run from his wife and from the wedding trying to rebuild their lives by opening a pub in the Canary Islands, without sacrificing the English football, beer and rough. A group of friends from Chicago, whose only concern is the line, cosmetics and kids. A wayward film-maker and actor boy from California in search of success that meets the widow of his idol, a disturbing Miss Arizona from another time fan of embalming. They're all here, and they are new and surprising at the same time, the themes dear to Irvine Welsh in this collection of short stories: pages covered by a searing loneliness, made of humiliation, disappointment, even horror, that Welsh dissolves with his usual skill hybridizing the registers of grotesque, ridicule, of obscene, the cartoony. A furious, daring descent into hell of meanness and of human foibles with a corrosive and politically incorrect language, yet completely honest and liberating. As if the excess is not just a way to tell, but also an antidote to the frustrations from which we cannot escape.