Atlante mondiale delle migrazioni - 9788878875920

Atlante mondiale delle migrazioni: Fin dalle sue origini l'umanità si è spostata in maniera incessante alla ricerca di condizioni di vita migliori, da una regione all'altra, da un continente all'altro. Oggi con la globalizzazione le dimensioni del fenomeno e la velocità degli spostamenti sono cambiate in maniera radicale: su una popolazione mondiale di oltre 6 miliardi di persone, circa 200 milioni sono migranti. Nel grande scenario dei movimenti delle popolazioni, ci sono da una parte persone spesso giovani e istruite che, per sfuggire a crisi politiche o ambientali, sfidano enormi pericoli sperando in un futuro migliore; dall'altra, i Paesi meta delle migrazioni, alle prese con l'invecchiamento dei propri abitanti e la scarsità di manodopera in settori come l'edilizia, l'agricoltura e i servizi assistenziali. L'"Atlante mondiale delle migrazioni" spiega come migrazione e sviluppo siano interdipendenti, ognuno causa e insieme effetto dell'altro, e come sia possibile una strategia che benefici il Paese d'origine, quello d'accoglienza e i migranti stessi.
From its very origins, mankind has moved into relentless looking for better living conditions, from one region to another, from one continent to another. Today, with globalization, the scale of use and speed of shifts radically changed: out of a world population of over 6 billion people, approximately 200 million are migrants. In the great scenery of the movements of populations, there are, on the one hand, people often young and educated, to escape political or environmental crises, enormous dangers defy hoping for a better future; on the other, the migration destination countries, struggling with the aging of its population and labour shortages in areas such as construction, agriculture and services. The "world migration Atlas" explains how migration and development are interdependent, each cause and effect of the other, and how you can set a strategy that benefits the country of origin, that of reception and the migrants themselves.