Lo stereoscopio dei solitari - 9788845901249

Lo stereoscopio dei solitari: «Simile ai favolisti delle antiche civiltà perdute, che prescindevano da qualunque tipo di moralità, limitandosi ai graffiti, Wilcock ha l'aria di ribellarsi ai precetti seguiti da un La Fontaine (o da un Fedro). Osserva il "possibile" delle combinazioni telluriche, terrestri o sociali, e annota il discrimine fra il simile e l'omologo, puntando sull'inafferrabile controversia dell'irrealtà che lotta con se stessa, per non apparire irreale. Non c'è bisogno quindi di trovargli una collocazione letteraria, un posticino accanto a Landolfi o a Flaiano, a Manganelli o a Ceronetti. Il suo posto se lo è fatto.» (Giacinto Spagnoletti)
"Similar to the fables of the ancient lost civilizations, who disregarded any kind of morality, limiting themselves to graffiti, Wilcock has the air of rebelling against the precepts followed by a La Fontaine (or a Phaedrus). He observes the "possible" of telluric combinations, terrestrial or social, and notes the distinction between the similar and the homologue, focusing on the elusive controversy of the unreality that struggles with itself, not to appear unreal. There is therefore no need to find him a literary place, a little place next to Landolfi or Flaiano, Manganelli or Ceronetti. His place has been done." (Giacinto Spagnoletti)