Il Samurai solitario. Miyamoto Musashi - 9788827221167

Il Samurai solitario. Miyamoto Musashi: A tredici anni, Miyamoto Musashi uccise un uomo nel primo dei molti duelli che sostenne nella sua vita. A trent'anni aveva affrontato più di sessanta scontri, senza perderne nemmeno uno. Sarebbe vissuto altri trent'anni senza uccidere nessuno, bensì limitandosi a soffocare qualsiasi azione dell'avversario fino a costringerlo ad ammettere la sua superiorità. Nello stesso periodo cominciò a espandere i propri orizzonti, dedicandosi al Buddhismo Zen e alla pittura a olio di china in cerca della vera Via. Musashi fu una leggenda della sua epoca. La sua arma preferita era una spada di legno, e raramente combatté usandone una vera. Sconfisse i suoi avversari giocando d'astuzia, o ritorcendo contro di essi la loro stessa forza. Raggiunto lo sviluppo massimo delle sue abilità, iniziò a evolversi artisticamente e spiritualmente, diventando uno dei pittori e dei calligrafi più abili del Paese e al contempo intensificando la sua pratica dello Zen. Riuscì a incanalare le sue capacità marziali nella ricerca di qualcosa di più profondo, rimanendo sempre un viaggiatore solitario, rifuggendo il potere, la ricchezza e le comodità che gli sarebbero derivate da un impiego al servizio di un signore feudale, e preferendo la ricerca costante della verità, della perfezione e della vera Via. Giunse infine a comprendere che la perfezione in un'arte, fosse questa di pace o di guerra, permetteva di raggiungere una comprensione spirituale più profonda.
At thirteen, Miyamoto Musashi killed a man in the first of many duels that claimed his life. Thirty years had faced more than sixty clashes, without losing a single one. He would have lived another thirty years without killing anyone, but merely stifle any action of the opponent up to force him to admit his superiority. At the same time he began to expand their horizons, devoting himself to Zen Buddhism and the oil painting of china in search of the true way. Musashi was a legend of his time. His weapon of choice was a wooden sword, and rarely fought using a real. He defeated his opponents by playing smart, or turn against them their own strength. Reached maximum development of his skills, he began to evolve artistically and spiritually, becoming one of the most skilled painters and calligraphers of the country and at the same time intensifying its practice of Zen. He managed to channel his martial skills in searching for something deeper, always remaining a lone traveler, eschewing the power, wealth and comfort he derived from employment in the service of a feudal Lord, and preferring the constant search for truth, for perfection and true way. Finally came to understand that perfection in an art, this peace or war, led to a deeper spiritual understanding.