Non è tutto da buttare. Arte e racconto della spazzatura. Ediz. illustrata - 9788835043461

Non è tutto da buttare. Arte e racconto della spazzatura. Ediz. illustrata: Pattume, immondizia, mondezza, sudiciume, lereiume, sporcizia, sozzume, porcheria, rumenta, rusco, scovazze, vunciume, mera. E poi resti, residui, scarti, scorie, sfrido, colaticcio, risulta, laniccia, fanera. Una difficoltà di nominazione e classificazione che tradisce il timore dell'innominabile, oltre alla consapevolezza dell'inclassificabile. La letteratura e il cinema, la televisione e le arti visive cercano di testimoniare il rapporto contraddittorio e complesso con la spazzatura, il suo imporsi come principio di realtà rispetto a una realtà che non sappiamo mai decifrare fino in fondo. I rifiuti sono ciò di cui pensiamo di non avere più bisogno, un'eccedenza della quale provvediamo a liberarci ma, nello stesso tempo, anche ciò di cui non riusciamo a sbarazzarci. Sono la permanenza di un passato che, riconsiderato dalla prospettiva del presente, appare sempre più degradato e distante; sono, in modo sottile e a volte inquietante, il segno che lasciamo attraverso il nostro passaggio nel mondo.
Garbage, garbage, garbage, filth, dirt, filth, lereiume, rumenta, scovazze, butcher's broom, Grimes, vunciume, mera. And then remains, debris, scrap, slag, waste, leachate, it turns out, warmer, skin appendage. A naming and classification difficulties that betrays the fear of the Unnamable, in addition to awareness of unclassifiable. Literature and cinema, television and the Visual Arts seek to testify the report contradictory and complex with trash, its become reality principle than a reality that we never know decrypt it thoroughly. Waste is what we think we no longer need, one over which we will free ourselves but, at the same time, even what we can't get rid. Are the permanence of a past, reconsidered from the perspective of the present, appears increasingly degraded and distant; they are so subtle and sometimes disturbing, the sign that we leave through our ride in the world.