Messaggi in bottiglia. Ebrei stranieri ad Asolo - 9788854951396

Messaggi in bottiglia. Ebrei stranieri ad Asolo: Uno degli aspetti meno noti della Shoà è il fenomeno dell'internamento libero, cui furono assoggettati circa 3800 ebrei stranieri che, rifugiatisi nei territori occupati dall'esercito italiano, furono da qui inviati in Italia con l'obbligo di domicilio coatto e la privazione di molte libertà personali. Di questi ebrei, ben 1240 furono alloggiati in paesi del Veneto, soprattutto nelle provincie di Vicenza (oltre 600), Treviso (356) e Rovigo (120). Ad Asolo ne furono ospitati - da novembre 1941 a settembre 1943 - quasi 80, in gran parte provenienti da Zagabria. Questo volume ripercorre l'esistenza di queste persone nei due anni trascorsi ad Asolo e tratteggia i rapporti con la popolazione locale. Grazie all'avvocato Ziga Neumann, portavoce del gruppo, riuscirono tutti a salvarsi dall'arresto dopo l'8 settembre 1943, fuggendo chi al Sud e chi verso la Svizzera. Colpisce l'assoluto silenzio che, a settant'anni di distanza, ancora riveste l'episodio tra i cittadini Asolani, che vollero quasi rimuovere un periodo drammatico della loro storia recente. Con questa pubblicazione speriamo di risvegliare ricordi ancora sopiti di quel periodo drammatico e, al tempo stesso, eroico.
One of the lesser known aspects of the Shoà is the phenomenon of free internment, to which some 3800 foreign Jews were subjected, who had taken refuge in the territories occupied by the Italian army, were sent from here to Italy with the obligation of forced domicile and the deprivation of many personal freedoms. Of these Jews, 1240 were housed in Veneto countries, mainly in the provinces of Vicenza (over 600), Treviso (356) and Rovigo (120). Asolo hosted almost 80, mostly from Zagreb from November 1941 to September 1943. This volume traces the existence of these people in the two years spent in Asolo and outlines relations with the local population. Thanks to the lawyer Ziga Neumann, spokesman for the group, they all managed to save themselves from arrest after 8 September 1943, fleeing those in the South and those to Switzerland. It is striking the absolute silence that, seventy years later, still covers the episode among the Citizens Of Asolani, who almost wanted to remove a dramatic period of their recent history. With this publication we hope to awaken memories still supplanted by that dramatic and, at the same time, heroic period.