Bergamascamente. Cinquecento modi di dire in Bergamasco e ottocento voci del Gaì (gergo dei pastori bergamaschi) - 9788877666390

Bergamascamente. Cinquecento modi di dire in Bergamasco e ottocento voci del Gaì (gergo dei pastori bergamaschi): Non occorre essere bergamaschi purosangue per immergersi nella lettura di questo libretto. Basta non assumere un assurdo atteggiamento di sufficienza nei confronti della cultura popolare, dalla quale tutti proveniamo e nella quale affondano saldamente le nostre radici. Basta rendersi conto delle enormi risorse espressive del dialetto, sorto millecinquecento anni fa sulla dissoluzione del latino imperiale, parlato in modo diverso da una zona all'altra della Penisola a seconda dei sostrati linguistici. Come già in una recente opera, intitolata "Bergamascando", si sono adunate qui più di cinquecento locuzioni tipiche del bergamasco, alcune ormai cadute in disuso ma ben attestate dalla letteratura dei secoli passati, altre tuttora presenti e vive nel quotidiano linguaggio comune. Spontaneamente fiorite sulle labbra della nostra gente, tali locuzioni appaiono ispirate da una schiettezza sorgiva, non di rado manifestata da sentimenti che, vestendo di volta in volta i panni della parodia e del paradosso, trasvolano dall'arguzia all'ironia, giungendo a sfiorare la satira e il sarcasmo.
You don't have to be Baggio Thoroughbred to immerse yourself in reading this booklet. Just do not take an absurd enough attitude towards popular culture, from which all we come and where they sink our roots firmly. Just realize the enormous expressive resources of dialect, built 1,500 years ago on the dissolution of the Latin Empire, spoke differently from one area to another of the peninsula depending on the linguistic substrates. As mentioned in a recent work, entitled "Bergamascando", you are more than five hundred typical phrases here bergamasco gatherings, some now fallen into disuse but well attested by the literature of past centuries, others still exist and live in daily life common language. Spontaneously bloomed on the lips of our people, those locutions seem inspired by a spring bluntness, often manifested by feelings which, from time to time the role of parody and irony, wit, trasvolano by paradox coming to tap the satire and sarcasm.