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Le mani che plasmano ascoltando l'anima. La scultura urbana, pubblica e privata, di tre generazioni di scultori europei a confronto: i Fekete - 9788885153226
di Ferdinando Zanzottera edito da Ist. Storia dell'Arte Lombarda, 2011
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Le mani che plasmano ascoltando l'anima. La scultura urbana, pubblica e privata, di tre generazioni di scultori europei a confronto: i Fekete
- Autore: Ferdinando Zanzottera
- Editore: Ist. Storia dell'Arte Lombarda
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: arti plastiche. scultura
- Pagine: 140
- ISBN-10: 8885153224
- ISBN-13: 9788885153226
Le mani che plasmano ascoltando l'anima. La scultura urbana, pubblica e privata, di tre generazioni di scultori europei a confronto: i Fekete: Il volume racconta, anche figurativamente, la significativa epopea della famiglia di scultori Fekete che, per eterogenee ragioni, nella seconda metà del XX secolo è giunta in Italia, malgrado i due capostipite abbiano continuato a vivere e a operare in Ungheria. Una 'dinastia' costituta da nonno, zio e nipote che è iniziata da Galántai Fekete Géza (1906-1976) ed è proseguita con Fekete Géza Dezs? (1939-2021) e Fekete Gabriel David (1972), che si sono espressi con sculture estremamente differenti per epoche, tecniche esecutive e soggetti raffigurati. Famiglia di artisti e di scultori, i Fekete hanno attraversato la storia d'Europa del Novecento, testimoniando, attraverso il loro operare, i cambiamenti sociali e politici del continente, fortemente segnato dall'ultimo periodo della magiarizzazione del Regno di Ungheria, dalle due guerre mondiali, dalla deportazione degli ebrei, dalla rivoluzione russa, dalla nascita della Repubblica Popolare d'Ungheria (1949), dalla Rivoluzione Ungherese (1956), dalla caduta del muro di Berlino e lo scioglimento del Patto di Varsavia (1989) e dalla conseguente entrata dell'Ungheria nell'Unione Europea (2004).
The volume recounts, also figuratively, the significant epic of the Fekete family of sculptors who, for heterogeneous reasons, arrived in Italy in the second half of the twentieth century, despite the fact that the two progenitors continued to live and work in Hungary. A 'dynasty' made up of grandfather, uncle and nephew that began with Galántai Fekete Géza (1906-1976) and continued with Fekete Géza Dezs? (1939-2021) and Fekete Gabriel David (1972), who expressed themselves with sculptures that are extremely different in terms of periods, execution techniques and subjects depicted. A family of artists and sculptors, the Fekete family has traversed the history of Europe in the twentieth century, bearing witness, through their work, to the social and political changes of the continent, strongly marked by the last period of the Magyarization of the Kingdom of Hungary, the two world wars, the deportation of the Jews, the Russian Revolution, the birth of the People's Republic of Hungary (1949), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution (1956), the Hungarian Revolution the fall of the Berlin Wall and the dissolution of the Warsaw Pact (1989) and Hungary's subsequent entry into the European Union (2004).
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