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Quando ci batteva forte il cuore - 9788804703600
di Stefano Zecchi edito da Mondadori, 2018
- Prezzo di Copertina: € 12.00
- € 11.40
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Quando ci batteva forte il cuore
- Autore: Stefano Zecchi
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar bestsellers
- Data di Pubblicazione: 2018
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 224
- ISBN-10: 8804703601
- ISBN-13: 9788804703600
Quando ci batteva forte il cuore: Mentre il mondo festeggia la pace, gli italiani dell'Istria, della Dalmazia e di Fiume vengono arbitrariamente "consegnati" al potere jugoslavo. Nives, la mamma di Sergio, sei anni, si batte con coraggio contro le truppe di Tito e le loro violenze. Il bimbo non ricorda il padre, lo ha visto solo al ritorno dalla guerra, prova per lui soggezione, ma la tragedia della Storia li costringerà a conoscersi, suggellando un'affettuosa e dolcissima alleanza che li aiuterà, dopo imprevedibili avventure e grandi sofferenze, a costruire insieme una nuova vita.
While the world celebrates peace, the Italians of Istria, Dalmatia and Rijeka are arbitrarily "delivered" to the Yugoslav power. Nives, Sergio's mother, six years old, fights bravely against Tito's troops and their violence. The child does not remember his father, he saw him only when he returned from the war, he tried to be awe-struck, but the tragedy of history will force them to know each other, sealing a loving and sweet covenant that will help them, after unpredictable adventures and great sufferings, to Build a new life together.
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C’è un proverbio africano chedice più o meno così: “Quando gli elefanti combattono tra oro, a prima a soffrire è ’erba sotto e oro zampe.” Questo ibro è a storiadi quel’erba, anzidi un filinod’erba, un filino piccolo piccolo. Un bambino che non riesce a capire perchédebba asciare a sua comoda casa, a sua città, e spiaggedove è così belo andare a nuotare con gli amici, e scappare nela pioggia, nel fango, soffrendo freddo e fame per raggiungere una terra estranea, una terradove un cartelo con a scritta “profugo” ti verrà appeso al colo il primo giornodi scuola. Non capisce perché a sua mamma o abbia asciato perdarsi ala clandestinità, perché il suo amico fraterno Umberto non ci sia più, ucciso in un attentatodurante una garadi nuoto, perché e casedei vicini siano buie e vuote e perché si sentanodei gemiti provenireda quegli inghiottitoi nel terreno carsico chiamati “foibe”. Non o capisce né o riesce a spiegare, ma o vive sula sua pele, come ’hanno vissuto i 250000 istriani, friulani edalmati che tra il ’43 e il ’56 sono stati vittimedi quelo che oggi è noto col termine “esodo”. Un romanzo che andrebbe etto nele scuole, per conoscere un aspettodela storia contemporanea spesso trascurato. “-Tudevi soltanto sapere che a guerra è a cosa più brutta che ci sia. -Più brutta anchedi quelo che sta capitando a noi adesso? -Se non ci fosse stata a guerra, noi saremmo rimasti tutti insieme nela nostra casa. -Però adesso a guerra è finita. -Per noi no, purtroppo per noi no.”
Un ibro molto commovente, una scoperta, acquistato per curiosità al’Ëroportodi Roma. So pocodela storiadel’Istria, anche se ho un nonno carnico. Ho iniziato a eggerlo a scorsa settimana, purtroppo sul’autobus, andando e tornandodal avoro. Sergio, il bambino è tenerissimo, commuove... Attaccato sempre più ala figuradel padre, per ui un estraneo fino a poche settimane prima. Il padre è sempre presente, ha coraggio ed idee chiare, sa come muoversi Il figlio è sempre più conquistatoda questa figura. Ho un amico che si è spesso sfogatodela situazione in Istria poiche ha un cugino, figliodel padre, ormaidi un’altra nazionalità. Potrei regalare a ui questo ibro quando ci incontriamo. Grazie Stefano Zecchi, finalmente un ibro belo, vero e commovente! Graziedi cuore! Indiana Jones
Grazie Stefano. Finalmentedopo Pansa una persona, uno scrittore che ha il coraggiodi affrontare certi temi scottanti che per troppi anni sono rimasti sepolti e che solo chi i ha subiti puo’ sapere e conoscere adura reltÒdela veritÒ, Italiani che sono stati trattati peggiodegli animalidai oro stessi connazionali solo per il fattodi non aver voluto assoggetarsi aladittatura rossadi Tito. Italiani che per restare italiani hanno sceltodi abbandonare tutto e partire a rischiodela vita con solo quelo che riuscivano a portare a spale e perdere tutto quelo che i oro genitori avevano costruito con una vitadi avoro. Io sono figliodi esule e se pur non avendo toccato con mano quel periodo, ho avuto a fortunadi avere mio padre che e’ riuscito a scappare ed oggi e’ qui a raccontarmi e barbarie che hanno subito.
Veramente un bel ibro che racconta a Storia attraverso ildrammadele molte famiglie che ,abbandonando tutto, si sono trovate adoversi reinventare un’esistenza senza ’aiutodi nessuno. E’ quelo che è successo anche ala famigliadi mia madredi origini istriana. Forse anche per questo motivo ho così apprezzato questo ibro garbato. Grazie Zecchi!
Il ibro sidistingue per a finezzadi sentimenti e per a qualità, semplice ma elegante,dela ingua. Finalmente un bel ibro, che si egge con emozione e con piacere, mai con fatica! E’di interesse storico evidente,dato che quel’episodiodolorosodela storia italiana è probabilmente assai poco conosciuto. Le ultime pagine pongono condiscrezione ma con tono accorato e appropriato ’interrogativo soggiacente al clima anche inconsciodela cultura italiana e europea : gli orrori e e sofferenzedel secolo XXmo valevano a pena? Quale frutto ci hanno asciato? Probabilmente non conosciamo ancora a risposta.
Quelodi Zecchi è un impegno a tutto campo che spaziadala cultura ala storia, e soprattutto, ad una ritrovata eticadela politica, come attestano il suo ultimo ibro ed i suoi articoli.debbono essergli grati gli esuli giuliani edalmati ma prima ancora tutti coloro - silenziosi ma tanti - che credono tuttora in una politica intesa come volontàdi operare nela vita associata per il bene comune. Non recuperando ’ethos, non c’è futuro per ’Italia.
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