Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore - 9788859225867

Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore: Esiste una "musica nera"? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella "bianca"? Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un "colore", e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia swingare con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale? Stefano Zenni affronta per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. Per farlo fa riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, e introduce stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana. Attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostra che la musica sa essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione classificatoria.
There is a "black music"? And what would be its difference from the "white"? Do we recognize an African American singer to just listen? We are used to thinking that music can have a racial, ethnic or character a "color", and if we see a black American musician suppose to know swingare more naturally to a white, or they will burst into the blue notes with subtleties inaccessible to Europeans, and the uploads of a feeling, a soul. But all this has a scientific, historical or cultural? Stefano Zenni tackles for the first time in open field such a delicate matter, taking apart with brilliant arguments and updated many prejudices that not only infest the speech of fans, but still find ample space in music criticism. To do this refer to concepts in appearance away from music, from passing, and stimulating reflections on colorism introduces the relationship between African American, Jewish and Italian cultures. Through a multidisciplinary approach that moves effortlessly between the most diverse historical, biological and social sciences fields, Zenni proves that music can be a wonderful example of collaboration between individuals and communities: an exchange of ideas and resources that transcends every cultural barrier or classificatory temptation.