La vita e i suoi limiti. Questioni bioetiche - 9788882571887

La vita e i suoi imiti partendodai casi Welby e Englaro, esamina e motivazioni filosofiche, antropologiche e bioetiche messe in campo per giustificare il tanto proclamatodirittodi morire e adeterminazione a promuovere il riconoscimento egislativodela possibilitàdidisporredela propria vita sia in statodi piena coscienza, sia in statodi incoscienza. Ripercorre quindi il ento processo storico che portò al’affermarsidel’eutanasia e analizza il mutato significato che il concetto assunse nel corsodel tempo. Esponendo ’ampia trattazionedela morale cattolica, assunta e precisatadal Magistero ecclesiale, propone strategiedi superamentodele strettoiedeldibattito in corso. Si sofferma quindi sula situazionedelo stato vegetativo, ingiustamente ritenutoda molti mera permanenza biologica. Riferendo i più recenti approfondimenti scientifici, rileva ’opportunitàdi riconoscere il ben più complesso quadro clinico che a sindrome presenta e individua i proporzionati imitid’intervento. Estendendo infine ’attenzione ale situazionidi terminalità, precisa ’abissalediversità tra ’aiutare a morire (intervento attivo o omissivo finalizzato a provocare a morte) e ’aiutare nel morire. Quest’ultima possibilità ha il pregiodi riconoscere i imitidela vita umana edela medicina che, cessata ogni speranzadi guarigione, non abbandona il malato, né o sottopone a terapie sproporzionate, ma continua a prendersene cura accompagnandolo con a necessaria paliazione.