Bernardo De Dominici e le vite degli artisti napoletani. Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso? - 9788899765392

Bernardo De Dominici e le vite degli artisti napoletani. Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso?: Bernardo De Dominici (Napoli, 1683-1759) è tra le personalità più controverse della storiografia artistica italiana. Modesto pittore di paesaggi, mercante di disegni e aspirante letterato, pubblicò dopo una lunga elaborazione, tre tomi di "Vite de' pittori, scultori e architetti napoletani" (1742-1745). Concepita nel momento di maggior successo della scuola napoletana di pittura, tra i clamori dei successi internazionali di Luca Giordano, Paolo De Matteis, Francesco Solimena, l'opera è il primo e il più ambizioso tentativo di costruire una storia dell'arte napoletana. Nonostante qualche perplessità suscitata già al tempo della prima pubblicazione, le "Vite" costituiscono da allora un punto di riferimento essenziale per chiunque sia interessato alla storia dell'arte nell'Italia meridionale. Costruite attraverso un uso estremamente disinvolto delle fonti, con largo ricorso a manoscritti ignoti e più che sospetti, le "Vite" non passarono il severo vaglio critico degli studiosi del secondo ottocento, che dimostrarono l'inaffidabilità di larga parte del testo, soprattutto delle parti relative al medioevo e al primo rinascimento, e bollarono il loro autore come "Il falsario" (così si intitolava un saggio di Benedetto Croce sul nostro autore). Nel corso del novecento, a cominciare dai primi studi di Roberto Longhi, l'opera è stata largamente riabilitata, soprattutto per le sue parti sei e settecentesche. Il libro, elaborato al termine di un lungo lavoro di edizione e commento dell'opera, condotto dall'autore in collaborazione con Fiorella Sricchia Santoro e con altri studiosi, off
Bernardo De Dominici (born 1683-1759) is one of the most controversial personalities of the Italian art historiography. Modest landscape painter, merchant drawings and aspiring writer, published after a long preparation, three volumes of "lives of the painters, sculptors and architects napoletani" (1742-1745). The most successful of the Neapolitan school conceived at the time of painting, among the clamor of the international success of Luca Giordano, Paolo De Matteis, Francesco Solimena, the work is the first and most ambitious attempt to build a history of Neapolitan art. Despite some concerns raised already at the time of the first publication, the "screw" is since an essential reference for anyone interested in the history of the art in southern Italy. Built through a nonchalant use of sources, with extensive use of unknown manuscripts and more than suspicions, "Grapevine" did not pass the harsh critique of the scholars of the second half of the nineteenth century, which demonstrated the unreliability of a large part of the text, especially the parts related to the middle ages and early Renaissance, and they stamped their author as "the counterfeiters" (so it was called an essay by Benedetto Croce on our author). During the twentieth century, beginning with the first studies of Roberto Longhi, the work was largely rehabilitated, especially for its eighteenth six parts. The book, drawn up at the end of a long process of Edition and commentary of the opera, conducted by the author in collaboration with Fiorella Sricchia Santoro and with other scholars, off