Libertà e natura. Fenomenologia e ontologia dell'azione - 9788857540108

Libertà e natura. Fenomenologia e ontologia dell'azione: In un mondo naturale governato da leggi fisiche e cause efficienti, quale spazio può esserci per azioni libere? Tale interrogativo viene oggi prevalentemente affrontato in una cornice che conduce ad una posizione aporetica, dove l'incoercibile pretesa della coscienza di essere autonoma sembra collidere con le premesse dell'ontologia naturalistica, e con i risultati delle scienze della natura. Una disamina critica dei maggiori argomenti antilibertari consente però di uscire da questa posizione di stallo. Viene progressivamente alla luce l'inderogabilità di un'ontologia qualitativa, un'ontologia che ospita proprietà emergenti, e dove la causalità efficiente dev'essere subordinata sul piano esplicativo alla causalità formale. Tale ontologia si configura in ultima istanza come un idealismo trascendentale naturalizzato, in grado di evitare una riduzione della mente alla materia, senza ricadere nel dualismo cartesiano. In questa nuova cornice ontologica, e solo in essa, possono trovare legittimazione tanto i risultati delle scienze della natura, quanto quelle stesse operazioni di coscienza senza di cui nessuna scienza potrebbe esistere. Sotto queste nuove premesse, intenzionalità, possibilità, e libertà non appaiono più come enigmi e aporie, ma come tratti fondativi del reale.
In a natural world governed by physical laws and efficient causes, as an area can be for free actions? This question is now mainly addressed in a setting which leads to a aporetica position, where the irrepressible pretension of consciousness to be naturalistic ontology seems to collide with the premise alone, and with the results of natural sciences. A critical examination of the major topics it does antilibertari to get out of this stalemate position. Is progressively discovered the binding nature of a qualitative ontology, an ontology that hosts emergent properties, and where efficient causality must be conditional on the explain plan formal causality. This ontology is ultimately as a transcendental idealism naturalized, able to avoid a reduction of the mind to matter, without falling back on the Cartesian dualism. In this new ontological frame, and only in it, can legitimize both the results of the natural sciences, as those same operations of consciousness without which no science could exist. Under these new circumstances, intentionality, possibility, and freedom no longer appear as riddles and aporias, but as fundamental traits of the real.