Il Mezzogiorno e le sue classi. Il proletariato esterno. Ediz. ampliata - 9788816414693

Il Mezzogiorno e le sue classi. Il proletariato esterno. Ediz. ampliata: "Il proletariato esterno" venne pubblicato per la prima volta nel 1972 con titolo icastico e coscientemente provocatorio. Si tratta di un'opera nata in quel geniale e proficuo brodo di coltura che fu, a partire dagli anni '60, la rivista «Quaderni calabresi», inventata e diretta dal giudice Francesco Tassone a Vibo Valentia. Il Mezzogiorno è una creazione coloniale della realizzazione dell'unità d'Italia: come si può facilmente immaginare, tale affermazione era in quegli anni semplicemente indicibile e perciò oggetto di radicale censura, nonostante le evidenze storiche. Ripubblicare ora questo libro significa dunque mettere una base di analisi da cui ripartire, perché nel Mezzogiorno di oggi si mantengono e si aggravano le caratteristiche di un paese coloniale. Il Meridione patisce uno scambio ineguale costante e sempre rinnovato; dal dopoguerra ha ulteriormente perso in sovranità alimentare. L'autosufficienza delle campagne è stata falcidiata dall'onda lunga del mercato capitalista, le ferite di una falsa industrializzazione coloniale sono presenti come monito indelebile, mentre i guasti ecologici riportano al paradossale conflitto tra lavoro e ambiente. Bracciantato e caporalato sono da decenni testimonianza di miseria e neo schiavitù.
"The external Proletariat" was published for the first time in 1972 with an icastic and consciously provocative title. It is a work born in that ingenious and fruitful culture broth that was, from the years ' 60, the magazine «Quaderni Calabresi», invented and directed by the Judge Francesco Tassone in Vibo Valentia. The Mezzogiorno is a colonial creation of the realization of the unification of Italy: as one can easily imagine, this assertion was in those years simply unspeakable and therefore the object of radical censorship, despite the historical evidences. Republishing This book now means putting a base of analysis from which to start again, because in the South of today the characteristics of a colonial country are maintained and exacerbated. The South suffered a constant unequal exchange and always renewed; Since the post-war period it further lost in food sovereignty. The self-sufficiency of the campaigns has been decimated by the long wave of the capitalist market, the wounds of a false colonial industrialization are present as indelible warning, while the ecological faults report to the paradoxical conflict between work and Environment. Armaged and Caporalato have been testimony of misery and neo-slavery for decades.