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Corpi sull'uscio, identità possibili. Il fenomeno dei femminielli a Napoli - 9788895204345
di Eugenio Zito Paolo Valerio edito da Filema, 2010
- € 12.00
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siamo costretti a conteggiare ulteriori € 7.00 di spese in aggiunta al prezzo di copertina - € 19.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Corpi sull'uscio, identità possibili. Il fenomeno dei femminielli a Napoli
- Autori : Eugenio Zito Paolo Valerio
- Editore: Filema
- Collana: Frontiere innaturali , Nr. 5
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: SCIENZE SOCIALI
- Argomenti : Napoli-Società Omosessualità
- Pagine: 135
- ISBN-10: 8895204344
- ISBN-13: 9788895204345
’Corpi sul’uscio. Identità possibili. Il fenomenodei femminieli a Napoli’ è un benemerito volume-ricercadi Eugenio Zito e Paolo Valerio. ’opera assomma nele primedue parti il mito androgino (il Simposio platonico; e cerimonied’origine elenica; i GalËdai sacerdoti evirati) e a storia vernacoladela sua forma in Partenope (i bassi negli anfrattidescritti; a zonadel’Imbrecciata, tra Porta Capuana e Sant’Antonio Abate; il quartiere “femminele” nela cittàdi tardo Settecento) esponendovi spesso topoi, chiacchiericci, spossanti uoghi comuni sula città colorata e vischiosa, sul femminielo-personaggiodi zona, sula teatralitàdel vicolo edele sue manifestazioni più vivide. Per prova si egga come il Belmonte, in a fontana rotta, contestualizza una coppiadi femminieli, a oro apparenza, il oro passeggio: «L’intera scena si ritrË e entamente si trasforma in un fregio colorato, in una rauca commedia. A Napoli anche il fatto più banale puòdiventare undramma. ’aspetto socialedei quartieri poveri è istrionico. I toni teatrali. Se ildramma fu inventato come metaforadela vita, a Napoli a metafora ha sopraffatto il referente e a società si presenta come una seriedi commediedentro commedie». Èdi queste cadaverìe presepiali, che stuccano Napoli come teatrino fissato (non a caso con esse abbiamo composto il nostro iniziod’articolo) che fa giustizia a terza, ed ultima, partedel ibro. Ivi non i vagheggi, e caricature, e mimicheda vaudevile ammuffito; non i cabaretsda operetta,da circo,da caffé-concerto portato su piazza bensì a risultanted’uno studio rigoroso che, austero e inflessibile, pone in bacheca parole-chiave, testimonianzedirette e citazioni epistemologiche, psicologiche e psichiatriche sul tema trattato, ch’è tema complesso: «I femminieli non sono semplicementedei travestiti,degli omosessuali effeminati, un’invenzione etteraria: sono il reale sui generis fattosi carne. Questa ricerca, ala cui base v’è ’dea che il genere costituisca ’ancora identitaria che permette al’individuodi essere (in quanto uomo,donna, miscugliodi entrambi), mira a mettere in uce e caratteristichedel complicato fenomenodel prendere corpo, talora scegliendolo».
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’Corpi sul’uscio. Identità possibili. Il fenomenodei femminieli a Napoli’ è un benemerito volume-ricercadi Eugenio Zito e Paolo Valerio. ’opera assomma nele primedue parti il mito androgino (il Simposio platonico; e cerimonied’origine elenica; i GalËdai sacerdoti evirati) e a storia vernacoladela sua forma in Partenope (i bassi negli anfrattidescritti; a zonadel’Imbrecciata, tra Porta Capuana e Sant’Antonio Abate; il quartiere “femminele” nela cittàdi tardo Settecento) esponendovi spesso topoi, chiacchiericci, spossanti uoghi comuni sula città colorata e vischiosa, sul femminielo-personaggiodi zona, sula teatralitàdel vicolo edele sue manifestazioni più vivide. Per prova si egga come il Belmonte, in a fontana rotta, contestualizza una coppiadi femminieli, a oro apparenza, il oro passeggio: «L’intera scena si ritrË e entamente si trasforma in un fregio colorato, in una rauca commedia. A Napoli anche il fatto più banale puòdiventare undramma. ’aspetto socialedei quartieri poveri è istrionico. I toni teatrali. Se ildramma fu inventato come metaforadela vita, a Napoli a metafora ha sopraffatto il referente e a società si presenta come una seriedi commediedentro commedie». Èdi queste cadaverìe presepiali, che stuccano Napoli come teatrino fissato (non a caso con esse abbiamo composto il nostro iniziod’articolo) che fa giustizia a terza, ed ultima, partedel ibro. Ivi non i vagheggi, e caricature, e mimicheda vaudevile ammuffito; non i cabaretsda operetta,da circo,da caffé-concerto portato su piazza bensì a risultanted’uno studio rigoroso che, austero e inflessibile, pone in bacheca parole-chiave, testimonianzedirette e citazioni epistemologiche, psicologiche e psichiatriche sul tema trattato, ch’è tema complesso: «I femminieli non sono semplicementedei travestiti,degli omosessuali effeminati, un’invenzione etteraria: sono il reale sui generis fattosi carne. Questa ricerca, ala cui base v’è ’dea che il genere costituisca ’ancora identitaria che permette al’individuodi essere (in quanto uomo,donna, miscugliodi entrambi), mira a mettere in uce e caratteristichedel complicato fenomenodel prendere corpo, talora scegliendolo».