Diario con variazioni. Ricordi di un giudice e utente di giustizia - 9788877687302

Diario con variazioni. Ricordi di un giudice e utente di giustizia: «Fra pochi giorni dovrò affrontare la carica di procuratore generale. Ma stamattina, a un'enorme distanza, nel mondo del bosco dopo la pioggia, fra i suoi odori, mormorii e trasalimenti, estirpo rovi e libero tronchi dai viluppi delle vitalbe.» La responsabilità di alto magistrato (è stato Primo presidente della Corte di cassazione) non esaurisce vita e pensieri di Ferdinando Zucconi. La sua memoria è segnata dagli alberi e dalla natura quanto dalle responsabilità sociali e dai rapporti umani. È devota a una casa di campagna quanto al suo dovere di amministratore di giustizia. Ne sortisce un diario irrequieto e vario, irriducibile alla consueta disciplina della memorialistica o dell'autobiografia, il cui bilancio è ancora pienamente aperto: non chiude i conti con la vita, con gli esseri umani, con gli affetti, con le delusioni e con le dispute. «Da molto vecchi, increduli di esserci ancora, si guarda intorno con occhi nuovi, bambineschi, dubbiosi. Si guarda e ci si meraviglia. Ci si stupisce di cose guardate mille volte con indifferenza.» La vivacità di questo libro è tutt'altro che senile. È in una scrittura accurata, riflessiva, eppure mai sentenziosa. Come se scrivere non servisse a dare delle risposte, ma a ridefinire continuamente le domande che contano. Scrivere di se stessi non per celebrarsi, ma per interrogarsi. Nella sua affettuosa prefazione un altro illustre vecchio, Andrea Camilleri, loda, dell'autore, l'ironia, che «percorre tutto il libro come un fiume carsico, la avverti scorrere sotterranea ma a un tratto esplode in superficie». L'ironia come antidoto alle
"In a few days I'll have to deal with an Attorney General. But this morning, at an enormous distance, in the world of the forest after the rain, among its smells, murmurs and unease, uprooting briers and free logs from evelopments of greybeard.?? The responsibility of a high magistrate (was the first President of the Supreme Court) does not exhaust the life and thoughts of Ferdinando Zucconi. His memory is marked by trees and nature as social responsibilities and human relationships. Is devoted to a country house as to its duty of administrator of Justice. It has a journal fidgety and varied, irreducible to the usual discipline of memoir or autobiography, whose budget is still not fully open: closes deal with life, with human beings, with feelings, with disappointments and with disputes. ??From very old, incredulous still, looks around with new eyes, bambineschi, doubtful. You look and wonder. There is surprised by things look a thousand times with indifference.?? The liveliness of this book is anything but senile. Write a thorough, thoughtful, yet never sententious. As if writing doesn't need to give answers, but to continually refine the questions that count. Write about themselves not to be celebrated, but for questioning. In her affectionate foreword another illustrious old, Andrea Camilleri, praises, author, irony, that "runs through the book like a Karst River, the alert scroll surface but suddenly explodes underground??. The irony as an antidote to