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Tesori dell'inconscio. C. G. Jung e l'arte come terapia - 9788833932330
di Ammann R. (cur.) Kast V. (cur.) Riedel I. (cur.) edito da Bollati Boringhieri, 2019
- Prezzo di Copertina: € 55.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Tesori dell'inconscio. C. G. Jung e l'arte come terapia
- Autori : Ammann R. (cur.) Kast V. (cur.) Riedel I. (cur.)
- Editore: Bollati Boringhieri
- Collana: Fuori collana
- Data di Pubblicazione: 2019
- Genere: psicologia
- Argomenti : Jung, Carl Gustav Arteterapia
- Pagine: 252
- Curatore: Ammann R.; Kast V.; Riedel I.
- Traduttore: Massimello M. A.
- Dimensioni mm: 290 x 252 x 10
- ISBN-10: 8833932338
- ISBN-13: 9788833932330
Tesori dell'inconscio. C. G. Jung e l'arte come terapia: Carl Gustav Jung non si è rivelato soltanto un grande artista in prima persona. Ha sempre incoraggiato anche i suoi analizzandi (tra cui numerosi allievi) a esprimersi con colori e matite, vincendo la loro iniziale riluttanza a provarsi con mezzi che giudicavano impropri rispetto al tenore solo verbale dell'analisi, e di cui non comprendevano la finalità. Presto, però, tutti dovevano ricredersi. Raffigurare ciò che si agitava nelle regioni profonde della psiche era un «compito a casa» molto spesso risolutivo per l'evolversi della psicoterapia. Nelle mani di chi non aveva mai impugnato un pennello il contenuto dei sogni e delle visioni diurne prendeva forma materiale e, osservava Jung, «dispiegava completamente il suo effetto», ossia diventava «fantasia operante», e conduceva il paziente verso «qualcosa di inestimabile»: la «maturità psicologica». Ma, oltre all'efficacia terapeutica, qualcos'altro - non intenzionale, non messo in conto da nessuno, analista o paziente - traspare da queste figure e si impone: la bellezza. L'Archivio delle immagini conservato a Kiis-nacht dal C. G. Jung Institut di Zurigo custodisce 4500 opere di pazienti, raccolte da Jung tra il 1917 e il 1955, perlopiù anonime e di difficile datazione. «Tesori dell'inconscio» ne porta alla luce 178, selezionate e commentate da un gruppo di studiosi che vanta competenze sia analitiche sia storico-artistiche. Jung spiegherebbe l'aria di famiglia che colpisce subito negli acquerelli, guazzi e disegni inediti qui riprodotti riferendone il «simbolismo primitivo», l'«arcaismo inconfondibile» e la «barbarica intensi
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