Le «ragioni» dell'aggressore. Elementi di psicologia - 9788833652047

Le «ragioni» dell'aggressore. Elementi di psicologia: La violenza ha da sempre occupato e occupa tutt'ora un ruolo centrale, sia nelle relazioni umane che nella costruzione/distruzione della stessa civiltà umana. Ed è altrettanto scontato oggi più di ieri, affermare che tale violenza non sembra essere il prodotto del libero arbitrio umano, ma che è insita nel suo animo. Sono queste posizioni che hanno da sempre acceso forti dibattiti, spesso dibattiti violenti tra filosofi, intellettuali, teologi della storia sin dalle origini del pensiero occidentale, ovvero, in Grecia, quando fecero la loro comparsa i cinici Diogene e Sinope. Sant'Agostino ha poi riaffermato con veemenza nelle sue Confessioni la natura essenzialmente peccaminosa dell'uomo, Hobbes riprende da Plauto la sentenza homo homini lupus che trova nel suo scritto più conosciuto, Il Leviatano, la più completa teorizzazione: l'uomo è intrinsecamente pericoloso per i suoi simili, dunque deve essere necessariamente governato con qualunque mezzo. Certi intellettuali dell'illuminismo ammettono la presenza di un'inestricabile violenza insita nell'uomo. La schiera di pensatori che vedono nella violenza e nella distruttività una parte della natura umana si infoltisce successivamente nel XIX secolo. Il testo prende in esame il comportamento aggressivo, offre una presentazione sistematica delle varie teorie al riguardo, adottando una prospettiva storica che dà conto della loro formazione e successiva trasformazione in tempi e contesti differenti. I capitoli successivi sono dedicati ai vari paradigmi interpretativi del comportamento aggressivo. Nell'ultimo capitolo il problema vi
Violence has always occupied and still occupies a central role, both in human relations and in the construction/destruction of human civilization itself. And it is just as obvious today as it was in the past, to affirm that such violence does not seem to be the product of human free will, but that it is inherent in his soul. It is these positions that have always sparked strong debates, often violent debates among philosophers, intellectuals, and theologians of history since the origins of Western thought, that is, in Greece, when the cynics Diogenes and Sinope appeared. Saint Augustine then vehemently reaffirmed in his Confessions the essentially sinful nature of man, Hobbes takes from Plautus the sentence homo homini lupus which finds in his best-known work, Leviathan, the most complete theorizing: man is intrinsically dangerous to his fellow men, therefore he must necessarily be governed by any means. Certain intellectuals of the Enlightenment admit the presence of an inextricable violence inherent in man. The ranks of thinkers who see violence and destructiveness as a part of human nature swelled later in the nineteenth century. The text examines aggressive behavior, offers a systematic presentation of the various theories in this regard, adopting a historical perspective that gives an account of their formation and subsequent transformation in different times and contexts. The following chapters are devoted to the various interpretative paradigms of aggressive behavior. In the last chapter, the problem is