Il deposito del desiderio. L'Islam e il cuore del dialogo - 9788871863337

Il deposito del desiderio. L'Islam e il cuore del dialogo: Riattraversando i confini tra culture e discipline, tra miti fondanti e Scritture, tra narrazioni profane e sacre, Dubosc ricerca il dialogo in un confronto con le radici mistiche delle tradizioni religiose e con il loro aspetto istituzionale. Ne emergono una serie di interrogativi attualissimi: la religiosità è sempre e comunque regressiva come pensava Freud? E cosa intendeva Marx quando ne parlava come dell'"oppio dei popoli"? Di fronte alla violenza degli eventi contemporanei, come si confrontano con la distruttività le narrazioni religiose e quelle psicoanalitiche? E come occidentali quali riflessi scorgiamo nel prisma della cultura islamica? Oggi, se l'idea di un dialogo con altre tradizioni è all'ordine del giorno, appare molto più difficile il confronto con l'Islam, con cui abbiamo in comune la struttura monoteista, le narrazioni sacre, il pensiero delle filosofie, oltre a una storia che ci ha costretti per secoli a riconoscere che l'Altro diceva la sua. Facendo tesoro dell'insegnamento di Raimon Pannikar e della sua esperienza di terapeuta, l'autore esplora alcuni aspetti fondanti di un possibile dialogo: il rapporto con il principio femminile che anima in modo sotterraneo anche la tradizione islamica; la conquista di una coscienza religiosa libera da identitarismi; la rivalutazione del mondo immaginale, patrimonio poetico e spirituale dell'umanità, "deposito" evolutivo dell'esperienza, grazie al quale impariamo ad articolare un rapporto tra pulsione, desiderio e aspirazione.
Recrossing boundaries between cultures and disciplines, between the founding myths and sacred Writings, among secular narratives and Dubosc research dialogue in a confrontation with the mystical roots of religious traditions and their institutional aspect. To date a number of questions emerge: religiosity is always regressive as she thought Freud? And what did Marx when he talked about how the "opium of the people"? In the face of violence of contemporary events, how do they compare with the destructiveness of religious narratives and psychoanalytic ones? And as Westerners we see reflections in a Prism which Islamic culture? Today, if the idea of a dialogue with other traditions is on the agenda, it seems much harder the confrontation with Islam, with whom we share the monotheistic structure, sacred narratives, the thought of philosophies, plus a story that forced us for centuries to recognize that the other said her. Treasuring the teaching of Raimon Pannikar and his experience as a therapist, the author explores some core aspects of a possible dialogue: the relationship with the female principle that animates underground Islamic tradition; the conquest of a religious conscience free from identitarismi; the revaluation of the imaginal world, poetic and spiritual heritage of mankind, ' deposit ' evolutionary experience, by which we learn to articulate a ratio of drive, desire and aspiration.