La realtà delle piccole cose. Psicologia del quotidiano - 9788815121295

La realtà delle piccole cose. Psicologia del quotidiano: Il quotidiano è una dimensione che appartiene a tutti noi. È ciò che diamo per scontato e che tuttavia ci permette di mantenere una continuità e definisce la nostra identità. Una realtà di cui tutti parlano, che tutti conoscono, tanto che è sufficiente farvi appena un cenno per sapere di cosa si tratta: c'è un'essenza del quotidiano totalmente nota e condivisa ed è questa la ragione per cui viene trattato come una realtà ovvia, banale, svalutata. La realtà delle piccole cose di ogni giorno, quasi sempre contrapposta all'intensità e alla bellezza, costituisce tuttavia una dimensione comune e necessaria dell'esistenza. Questo volume affronta il tema del quotidiano e ne mostra la sua centralità in termini di funzioni, processi di costruzione e struttura. Considerata sotto questo profilo, la quotidianità appare come la realtà della stabilità: un'impalcatura necessaria allo sviluppo e all'adattamento. Ciò è particolarmente evidente nell'infanzia e nell'invecchiamento, quando, per ragioni opposte, l'esperienza deve essere organizzata in forme ricorrenti, stabili e soprattutto condivise per riconoscerla e padroneggiarla.
The newspaper is a dimension that belongs to all of us. And what we take for granted but which allows us to maintain continuity and defines our identity. A reality that everybody talks about, that everyone knows so much that simply make you just a nod to know what it is: there is an essence of the newspaper totally unknown and shared and is for this reason that is treated as an obvious reality, banal, cheapened. The reality of the small things of every day, almost always as opposed to the intensity and beauty, is a common and necessary dimension of existence. This volume addresses the issue of the newspaper and shows its centrality in terms of features, construction processes and structure. Considered in this light, everyday life looks like the reality of stability: a scaffold necessary for the development and adaptation. This is especially evident in childhood and in maturity, when, for opposite reasons, experience should be designed in recurrent, stable and above all shared to recognize it and master it.