Racconti analitici - 9788806185862

Racconti analitici: Fortemente nutrito di letteratura, con una giovanile vocazione alla scrittura, Freud fa i conti tutta la vita con l'arte della narrazione. La storia dei suoi "casi clinici" è una progressiva messa a punto di tecniche del racconto, dove diario, fiction, resoconto memoriale, racconto realistico e racconto polifonico in senso bachtiniano si alternano fra avanzamenti e ripensamenti continui. Freud era legato a un'idea classica di narrazione, compiuta, ordinata per successioni temporali. Ma quando arriva ai casi clinici della maturità, come "L'uomo dei lupi", il montaggio del suo racconto analitico risulta qualcosa di molto diverso. Come scrive Lavagetto nel suo saggio introduttivo, "Freud si trova preterintenzionalmente in sintonia con gli esiti di quella rivoluzione estetica che aveva messo in crisi la possibilità di organizzare le storie in base al sistema della verosimiglianza, al gioco di cause ed effetti, all'alternarsi di aspettative, sorprese, riconoscimenti e scioglimenti. Quella letteratura, quella venuta dopo la rivoluzione estetica e che trova la propria trionfale affermazione nei primi anni del Novecento, può legittimamente vedere nella psicoanalisi un prodotto e un sintomo del declino irreversibile di un mondo. Verranno a galla nuovi personaggi, una nuova figura di narratore e, soprattutto, nuove modalità di narrazione nel progressivo e inesorabile dissolversi delle forme classiche". Se Freud è uno dei padri del pensiero novecentesco, lo è come teorico e come scrittore.
Strongly nurtured Juvenile literature, with a vocation for life, Freud writing comes to terms with the art of storytelling. The story of his "clinical cases" is a progressive development of techniques of storytelling, where diary, fiction, realistic and polyphonic narrative story Memorial report strictly bachtinian construct alternate between feeds and second thoughts continue. Freud was linked to a classic idea of narrative, accomplished, ordered for temporal sequences. But when it comes to clinical cases of maturity, as "The Wolf Man", when mounting your analytic narrative is something quite different. As he writes in his introductory essay, "Freud Lavagetto is unintentionally in keeping with the outcomes of the aesthetic revolution that had undermined the possibility of organizing stories based on verisimilitude, at game of cause and effect, to the alternation of expectations, surprises, accolades and dismissals. That literature, that coming after the aesthetic revolution and who finds his own triumphant statement in the early twentieth century, is entitled to see in psychoanalysis a product and a symptom of the irreversible decline of a world. New characters, a new figure will be afloat of narrator and, above all, new ways of storytelling in the progressive and inexorable dissolution of classical forms ". If Freud is one of the fathers of modern thinking, it is as a theoretician and as a writer.