Il bio non è una bufala! Perché fa bene, è giusto e fa risparmiare - 9788856664478

Il bio non è una bufala! Perché fa bene, è giusto e fa risparmiare: Oggi quasi tutto può essere bio: dalla cosmesi al turismo, dall'odontoiatria all'edilizia. Qualche decennio fa il biologico era una scelta per fricchettoni seguaci di qualche filosofia orientale. In seguito, è diventata una moda per radical chic. Poi il mondo si è ricordato che siamo ciò che mangiamo, si è reso conto che le risorse terrestri sono limitate, che nel nostro piatto ci finisce troppa chimica, e così il bio è parso una seria opportunità di salvezza. E allora viva il biologico! Mangio solo biologico! Voglio pure l'auto biologica! Fino allo sbarco nei supermercati. Subito dopo, però, sono nate le domande scettiche: ma se mi converto al bio non posso più mangiare carne? Neanche a Pasqua? E il latte lo posso bere? E come fa a essere biologica una fragola a Natale? E con l'affettato di seitan ci risuolo le scarpe? L'arrendevolezza di molti scettici non ha tuttavia contagiato tanti imprenditori, agricoltori e visionari che non si sono arresi in questi quarant'anni di biologico in Italia. Questo ha permesso di creare un settore vivace, diventato un business solo negli ultimi quindici anni. Proprio questi visionari Stefano Genovese è andato a incontrare di persona in tutta Italia. Da esperto e da consumatore ha voluto vedere chi c'è dietro le aziende del bio per conoscere le filiere, capire le tecniche di produzione e scoprire la filosofia che le ha ispirate sostenendole nella lotta per restare in attività. Si è visto spalancare le porte di imprese piccole e piccolissime con un'identità specifica - fra cui Libera Terra Mediterraneo, Argital, AmoreTerra, Ca' d'Andrei -, m
Today almost everything can be organic: from cosmetics to tourism, from dentistry to construction. A few decades ago, organic was a choice for frickins who were followers of some Eastern philosophy. Later, it became a fashion for radical chic. Then the world remembered that we are what we eat, realized that earthly resources are limited, that in our dish we end up too much chemistry, and so the bio seemed a serious opportunity for salvation. Then live the organic! I only eat organic! I want the organic car too! Until the landing in the supermarkets. Soon after, however, skeptical questions arose: but if I convert to organic I can no longer eat meat? Not even at Easter? And can I drink milk? And how can a strawberry be organic at Christmas? And with seitan's slice, i'm going to soil our shoes? However, the surrender of many sceptics has not infected many entrepreneurs, farmers and visionaries who have not given up in these forty years of organic in Italy. This has allowed us to create a vibrant industry that has only become a business in the last fifteen years. It was these visionaries Stefano Genovese who went to meet in person all over Italy. As an expert and as a consumer he wanted to see who is behind the organic companies to learn about the supply chains, understand the production techniques and discover the philosophy that inspired them by supporting them in the fight to stay in business. He was seen opening the doors of small and very small businesses with a specific identity - including Libera Terra Mediterranean, Argital, AmoreTerra, Ca' d'Andrei -, m