Valigie. Cervelli in viaggio - 9788878892873

Valigie. Cervelli in viaggio: "Valigie" racconta le storie di persone che hanno lasciato l'Italia per andare a lavorare all'estero e di altre, molto meno numerose, che, invece, hanno scelto il nostro paese: sono i cosiddetti "cervelli in fuga", che l'autrice considera piuttosto persone in viaggio. I personaggi che hanno accettato di raccontarsi appartengono a generazioni diverse: la grande generazione, i baby boomers, la generazione X, per finire con i mitici millenials. Molti di essi sono ricercatori, mondo a cui appartiene l'autrice, ma non tutti. Una raccolta di storie, un insieme di persone che ha lasciato l'Italia per trovare condizioni di lavoro migliori e più appaganti e che all'estero si è costruita una carriera. Alcune delle persone intervistate mantengono solidi legami famigliari con il nostro paese dove tornano per le vacanze, ma non rientrerebbero per lavoro. E poi ci sono altre storie, di persone, generalmente più giovani, che sono partite ma che potrebbero anche tornare un giorno, se le condizioni dovessero migliorare. E qualcuno l'ha fatto. Il vero problema non sta, quindi, nel fatto che molte persone lasciano l'Italia, ma piuttosto nella scarsa capacità di attrazione esercitata dal nostro paese. Il libro vuole lanciare un messaggio di fiducia ai giovani, che oggi si vedono persi, senza un futuro. Per aiutarli a capire che non debbono avere paura di guardare oltre ai confini del proprio paese.
"Suitcases" tells the stories of people who left Italy to work abroad and other, much fewer in number, who have chosen our country: they are the so-called "brain drain", which the author considers pretty people on the go. The characters who agreed to tell their stories belong to different generations: the great generation, the baby boomers, generation X, ending with the legendary millenials. Many of them are researchers, the world belongs to the author, but not all. A collection of stories, a collection of people who left Italy to find better working conditions and more fulfilling and abroad has built a career. Some of the people interviewed keep strong ties with our country where they return for the holidays, but don't fall for job. And then there are other stories, of people, usually young, who started but may also return one day, if conditions improve. And someone did. The real problem is not, then, that many people leave Italy, but rather in the lack of attractiveness exerted by our country. The book wants to send a message of confidence to young people, who today are seen lost, without a future. To help them understand that they must not be afraid to look beyond the borders of their own country.