Le due figure dello straniero - 9788832826838

Le due figure dello straniero: I riferimenti identitari su cui spesso fondiamo la nostra idea di comunità (lingua, cultura, religione, costumi, terra) servono a costruire un dentro, un "noi", separato da un fuori, "gli stranieri". La logica della frontiera include ed esclude al tempo stesso: che ruolo vi svolge la figura dell'immigrato? Con rara finezza analitica, Hamad svela le ambiguità che insidiano ogni radicalismo etnico-comunitario e indaga il funzionamento psichico dei processi di identificazione e appartenenza, accostando la questione dell'immigrazione a quella dell'adozione. Al fondo di ogni chiusura identitaria e di ogni rigetto dell'alterità si scopre così quell'«inquietante estraneità», evocata da Freud, che abita intimamente ciascuno di noi. Da qui, la necessità etica di fare un «passo di lato» rispetto al discorso sociale imperante per far risuonare una voce singolare capace di dire, dinanzi a ogni pretesa di violenta omogeneità: «Non nel mio nome».
The identity references on which we often merge our idea of community (language, culture, religion, customs, land) serve to build an inside, an "us", separated from an outside, "foreigners". The logic of the border includes and excludes at the same time: what role does the immigrant figure play in it? With rare analytical finesse, Hamad reveals the ambiguities that threaten every ethnic-community radicalism and investigates the psychic functioning of the processes of identification and belonging, linking the issue of immigration with that of adoption. At the bottom of every identity closure and every rejection of otherness, we discover that "disturbing estrangement", evoked by Freud, who inhabits each of us intimately. Hence, the ethical need to take a "step to the side" with respect to the social discourse that is pressing to make a singular voice resonate, capable of saying, before any claim of violent homogeneity: "Not in my name".