Jung dopo Jung. Saggi critici - 9788871863627

Jung dopo Jung. Saggi critici: "Io non ho mai rifiutato di bere il calice dolce-amaro della filosofia critica, ma l'ho sorbito con cautela, se non altro in refracta dosi (...) In tutti i casi la critica filosofica mi ha aiutato a comprendere il carattere soggettivo di confessione di ogni psicologia, anche della mia". In questo modo Jung individuava, nel 1929, uno dei punti più significativi del suo dissenso da Freud, secondo lui volutamente insensibile al coinvolgimento filosofico del pensiero psicoanalitico. A partire dal riconoscimento della sensibilità junghiana agli sfondi culturali, antropologici ed epistemologici che influenzano la nascita di ogni pensiero psicologico, i saggi raccolti in questo volume inseguono, nella vasta e piriforme opera junghiana, il pensatore inquieto, critico e aperto all'esperienza, lo psicologo lontano da ogni dogmatismo, il terapeuta consapevole che lo scopo di ogni psicoterapia non consiste nella scoperta o nella conferma di una qualche specifica teoria, ma nel riuscire a pensare psicologicamente, utilizzando la propria esperienza, in tutte le sue molteplici sfaccettature, come fonte e alimento del pensiero. In questi saggi si cerca un rapporto con il testo junghiano per individuare quelle linee minimali ma essenziali che consentono di stabilire, nel presente, una continuità con il modo junghiano di concepire lo psichico, tenendo nello stesso tempo in considerazione l'esplicito invito rivolto da Jung alla psicologia ad "adottare un linguaggio che vari con lo spirito del tempo".
"I have never refused to drink the Cup bittersweet of critical philosophy, but I sorbito cautiously, if not more on refracta doses (...) In all cases the philosophical criticism helped me understand the subjective character of confession of all psychology, even than mine ". In this way, Jung identified, in 1929, one of the most significant points of his dissent from Freud, he deliberately insensitive to philosophical involvement of psychoanalytic thinking. Starting from the recognition of the Jungian sensibility to anthropological and cultural backgrounds, epistemological influencing the birth of every psychological thought, the essays collected in this volume Chase, in the vast and restless, critical thinker, piriformis Jungian work and open to the experience, the psychologist away from dogmatism, the therapist understands that the purpose of any psychotherapy does not consist in the discovery or the confirmation of a some specific theory but in being able to think psychologically, using their own experience, in all its many facets, as a source of food and of thought. In these essays you find a relationship with Jungian text to locate those minimal lines but essential to determine, in the present, a continuity with the Jungian way of conceiving the psychic, holding at the same time considering the explicit invitation from Jung to psychology to "adopt a language that vary with the Zeitgeist".