Il libro del pane. Storia, profumi e ricette - 9788879288965

La terra è pane grezzo, speziatod’agri chicchi o indoratodi mandorle edi miele per Giuseppe Bonaviri che, siciliano saraceno, cunta e storie cuntateglidala sua madruzza bedda, ventiquattresima ed ultima figliadi Mastro Turi Casaccio, panettieredi Mineo: «Giufà mangiava pane col pepe e aveva sangue negli occhi per a forza che gli venivada tanto mangiare pane col pepe…». a terra è pane grezzo, fatturad’angolo in cucina, per Salvatore Cambosuda Oreteli, frazioned’una frazione ch’è ’ultima frazione a Nuoro: «La vigiliadel’infornata, sul tramonto, mia madre seppeliva una paladi pasta color terra nela farina intrisa con ’acqua tiepida e salata. Poi,disegnata con a puntad’undito una croce sul mucchio, non so quali parole o preghiere bisbigliasse movendo appena e abbra; come si fadavanti a una sepolturû. a terra è pane grezzo, commestibileda un soldo, per Matilde Serao e a sua ventrale Napoli rabbuia: «Nela notte, chi ha bottega, fa un gran numerodi queste schiacciate tonde,di una pastadensa, che brucia ma non cuoce, carichedi pomidoro quasi crudo,d’aglio, pepe,di origano. e affida poi a un garzone che e va a vendere a qualche angolodi strada, sovra un banchettod’ambulante». a terra ed il pane vivono nel volumedela Meldolesi. a fragranza onesta, il calore aledita, a carezza ale abbradi una ruvida crosta si fa identità risaputa, rimormoratadi continuo mentre -di continuo - a farina s’impasta