Le erbe delle streghe nel Medioevo - 9788889336410

Le erbe delle streghe nel Medioevo: «Dalla pubblicazione nel 1862 della Sourcière di Jules Michelet e soprattutto all'indomani della rivalutazione di questo studioso "anomalo", che conobbe una lunga fase di oscuramento in età positivista, ci si è spogliati, benché faticosamente e peraltro non del tutto, dallo stereotipo che vedeva la strega come una figura inquietante e ingombrante, dedita a pratiche malefiche, strumento del demonio. [...] Nella riabilitazione di questa figura al primo posto emerge lo studio delle erbe, che sono patrimonio dell'universo femminile, ma in particolare delle streghe, con le quali le donne sono state spesso identificate, se non altro perché dal peccato della mela in poi hanno detenuto il patrimonio domestico del cibo e della cura del corpo, dall'atto del concepimento all'ultimo addio. Ne è derivato, anche se non di rado distorto e dozzinale, il successo editoriale che in tempi recenti hanno avuto e continuano a detenere le opere della medichessa bizantina Metrodora, della magistra salernitana Trotula de Ruggiero, della profetessa renana Ildegarde di Bingen: tutte protese ad una gioiosa rivalutazione del corpo, sia maschile che femminile. Si tratta di un potere strategico ed immenso che ha creato tra uomo e donna una sorta di "attrazione armata", tra i cui risultati più drammatici va appunto annoverata la caccia alle streghe.» (Bruno Andreolli).
??The publication in 1862 of Sourci??re of Jules Michelet and especially following the revaluation of this scholar "abnormal", which experienced a long phase of darkening in age positivist, stripped, although laboriously and, moreover, at all, from the stereotype he saw the witch as an ominous figure and bulky, devoted to evil practices, instrument of the devil. [...] In the rehabilitation of this figure first shows the study of herbs, which are the heritage of the feminine universe, but in particular of the witches, in which women were often identified, if only because Apple Sin onward have held domestic heritage of food and body care, the Act of conception to the last goodbye. The result was, though often distorted and cheesy, editorial success in recent times have had and still hold the deeds of Byzantine medichessa Metrodora, magistra Trotula of Salerno, the prophetess renana Ildegarde of Bingen: all stretched to a joyous appreciation of the body, both male and female. This is a strategic and immense power that created between man and woman a kind of "Army", among whose most dramatic results must be precisely counted the witch hunt. ' (Bruno Andreolli).