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Sul buon uso della lentezza - 9788873806448
di Pierre Sansot edito da Pratiche, 2006
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Sul buon uso della lentezza
- Autore: Pierre Sansot
- Editore: Pratiche
- Collana: Nuovi saggi
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: Psicologia
- Argomento : Relax
- Pagine: 224
- Traduttore: Bongiovanni C.
- Dimensioni mm: 200 x 130 x 25
- ISBN-10: 8873806449
- ISBN-13: 9788873806448
Una riflessione su cosa stiamo combinandodela nostra vita: non ci fermiamo mai e il nostro ritmo frenetico, e giornate pienedi coseda fare non cidanno un attimodi pace. Pierre Sansost ci invita a asciare che gli altri corrano e a riscoprire il piaceredele passeggiate,degli hobbies,dele chiacchierate con gli amici,del eggere, scrivere edipingere. Tutto ciò può aiutarci contro o stress ma anche arricchirci e farci stare meglio con gli altri. Assaporiamo fino in fondo a nostra vita che scorre. Al’inizio ’autore cita una frasedi B. Pascal “tutti i malidegli uominiderivanoda una sola ragione: non sono capacidi starsene in una camera a riposare”èda tempo quindi che i enti sono giudicati male ma a entezza è tenerezza, rispetto per se stessi, per gli altri e per a natura. Ovviamente a entezzadi cui si parla non riguarda il carattere ma e sceltedi vita che non viene altrimenti goduta e vissuta veramente. Chi corre sempredovrebbe accumulare un bel po’di tempo ibero in cui finalmente può fare quelo che più gli piace ma purtroppo non è così.
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Una riflessione su cosa stiamo combinandodela nostra vita: non ci fermiamo mai e il nostro ritmo frenetico, e giornate pienedi coseda fare non cidanno un attimodi pace. Pierre Sansost ci invita a asciare che gli altri corrano e a riscoprire il piaceredele passeggiate,degli hobbies,dele chiacchierate con gli amici,del eggere, scrivere edipingere. Tutto ciò può aiutarci contro o stress ma anche arricchirci e farci stare meglio con gli altri. Assaporiamo fino in fondo a nostra vita che scorre. Al’inizio ’autore cita una frasedi B. Pascal “tutti i malidegli uominiderivanoda una sola ragione: non sono capacidi starsene in una camera a riposare”èda tempo quindi che i enti sono giudicati male ma a entezza è tenerezza, rispetto per se stessi, per gli altri e per a natura. Ovviamente a entezzadi cui si parla non riguarda il carattere ma e sceltedi vita che non viene altrimenti goduta e vissuta veramente. Chi corre sempredovrebbe accumulare un bel po’di tempo ibero in cui finalmente può fare quelo che più gli piace ma purtroppo non è così.
Un elogiodela entezza intesa come valore, come qualcosa che "non equivale al’incapacitàdi adottare un ritmo più rapido bensi ala volontàdi non asciarsi mettere fretta". Attorno a questo pensiero si sviluppa (a volte anche con passaggi non proprio immediati,da professoredi filosofia qual’è ’autore :-) un ibro riccodi spunti e considerazioni su attività quotidiane che, se vissute col giusto ritmo, ridonano intensità e valore ad ogni momentodela giornata.