Il diavolo veste ISIS. Lo straniero di casa - 9788893130691

Il diavolo veste ISIS. Lo straniero di casa: Nel mondo globalizzato la quantità ha emarginato la qualità. Regna il quanto che misura la nostra (in)felicità. Il quando (il tempo opportuno dell'incontro), il perché (la domanda del desiderio), il come (le strade da percorrere) e il dove (il luoghi dell'incontro) subiscono la sua feroce sovradeterminazione nei rapporti di scambio, sempre più ineguali e inariditi. L'ineguaglianza degli scambi determina i movimenti migratori, li costituisce come sradicamento totale, esilio senza sogno. Chi governa dovrebbe avere il coraggio di dire ai cittadini che far spazio, donare in modo unilaterale, non è impoverimento, né sacrificio. È un investimento per il futuro, crea le condizioni per essere ricambiati, quando lo scambio sarà diventato possibile. L'unico modo per proteggere da smottamenti catastrofici un mondo sempre più in movimento e renderlo vivibile. Non si può abitare nell'estraniazione, privi della possibilità di un incontro. Il gesto folle del terrorista suicida ci informa che arriviamo troppo tardi all'appuntamento con l'altro e incontriamo solo la morte. L'indifferenza affettiva genera una violenza distruttiva invisibile che cancella le radici dei nostri legami con la vita.
In a globalized world the amount has marginalized the quality. As reigns that fits our (UN) happiness. On when (the time of the meeting), because (the question of desire), as (roads) and where (the places of encounter) undergo his fierce over-determination in exchange relations, increasingly unequal and parched. Inequality of trade determines migratory movements, there is total eradication, exile without dream. The Government should have the courage to tell the people who make room, giving unilaterally, not depletion, nor sacrifice. Is an investment in the future, creates conditions to be reciprocated, when the Exchange will become possible. The only way to protect against catastrophic landslides an increasingly moving and make it livable. You can't live in estrangement, deprived of the possibility of a meeting. The gesture of the suicide bomber informs us that we arrive too late to meet each other and meet only death. The affective indifference throws a destructive violence unseen that wipes out the roots of our links with life.